Non è verde vivo, ma lo evoca talmente bene da riuscire a mimetizzarsi con esso, sostituendosi dove l’esistenza di piante fresche sarebbe impossibile o economicamente impraticabile. Stiamo parlando del verde stabilizzato con cui si possono realizzare quadri tridimensionali, intere pareti e installazioni che propongono un suggestivo effetto texture tridimensionale di grande impatto, consentendo una totale personalizzazione in termini di composizione.
La stabilizzazione di fogliame, muschi o licheni naturali è un processo ecologico che sostituisce la linfa con un prodotto di conservazione composto da una sostanza a base di glicerina naturale e acqua. Delle piante fresche, lo stabilizzato mantiene l’aspetto e la consistenza senza però aver bisogno di irrigazione, di luce o cure particolari e mantenendosi inalterato per un periodo che può variare dai sette ai dieci anni a seconda degli ambienti in cui è inserito. Interessanti sono le proprietà di umidostatica e di fonoassorbenza.
“Il verde stabilizzato è a tutt’oggi un prodotto di nicchia che deve essere ancora ben compreso dalla maggioranza” spiega Sergio Lunardi, CEO di Ars Nova, azienda di Andezeno (To) che, dopo più di trent’anni di attività nel comparto di piante e fiori freschi, dagli anni ’90 ha cominciato a rivolgere la sua attenzione e i suoi sforzi al mondo dello stabilizzato, intuendo che nel tempo il mercato avrebbe sempre più cercato soluzioni alternative per l’utilizzo del verde.
“Erroneamente lo stabilizzato è paragonato alle piante o ai fiori freschi – continua Lunardi – Noi siamo i primi ad amare il verde vivo, con tutte le sue tonalità emotive ed esistenziali legate al processo di vita e di morte che porta con sé. Lo stabilizzato però è un’altra cosa. Grazie alle soluzioni che si possono creare con questo prodotto è possibile portare la natura in luoghi urbani e di arredo d'interni dove generalmente è più complesso e costoso collocarla. Il mondo vegelate può così entrare in mercati e soprattutto attività che prima gli erano pressochè conosciuti o difficilmente abbordabili”.
In occasione dell'apertura di Expo, Zara ha inserito tre realizzazioni speciali Ars Nova nella sua installazione chiamata Cloni . Una grande pedana di luce al centro dello spazio contrasta con le decorazioni dello storico atrio dello store di Corso Vittorio Emanuele a Milano. I cloni e le realizzazioni di verde stabilizzato chiusi in cilindri di plexiglas alti più di due metri sottolineano l'imponente verticalità dello spazio e collegano visivamente i due livelli del negozio.
“L’utilizzo del verde stabilizzato – spiega Matteo Moscatelli, architetto e docente presso il Politecnico di Milano – ultimamente sta trovando particolare favore in ambiti come il retail, uffici, spazi espositivi o dell’hospitality. Qui le piante stabilizzate possono essere impiegate come un vero e proprio materiale costruttivo, sia nell’ambito del product che anche dell’interior design, magari immaginandolo come una sorta di texture – anche tridimensionale – per valorizzare determinati sfondi o prospettive, anche di grande dimensione. L’idea delle piante stabilizzate rappresenta in questo senso un’innovazione positiva, nel momento in cui permette di inserire il verde in spazi dove altrimenti sarebbe impossibile per questioni di carattere tecnico, pratico o economico”.