Il leone rosso dell’ammiraglio Nelson

Dal 1867 quattro statue che rappresentano dei leoni dominano Trafalgar square, ma dal 17 settembre se ne aggiungerà una, meno statuaria e più virtuale. Ben Evans, direttore del London Design Festival, ha annunciato che la designer britannica Es Devlin presenterà “Please Feed the lions”. Il progetto è realizzato con la tecnica del video mapping, una proiezione architetturale 3D applicata a superfici di grandi e piccole dimensioni, come monumenti e palazzi, ma anche prodotti e oggetti. Il progetto incorpora il Machine Learning (l’apprendimento automatico applicato ai computer), esplora i parametri del design e dell’Intelligenza Artificiale: merito di una proficua e duratura collaborazione con Google Arts & Culture Lab.
Please Feed the lions” è stato concepito con il supporto di The Space, un’agenzia specializzata nello sviluppo e realizzazione della digital art.

L’opera, dal distintivo colore rosso fluorescente, è pertanto interattiva e “in grado di apprendere”: i visitatori durante il giorno ‘nutriranno’ il leone con parole e poesie che saranno poi proiettate durante la notte sulla colonna dedicata all’ammiraglio Nelson.
È la stessa artista a raccontare com’è nato il progetto: “Passeggiando per Trafalgar Square con il guru del design Sir John Sorrell, mi rivelò che il creatore dei leoni non aveva in realtà voluto che avessero un aspetto così passivo. Tanto che propose alla regina Vittoria un altro progetto che lei però bocciò. Da allora ho pensato a una vera e propria soluzione”.

Please Feed the lions by Es Devlin
Please Feed the lions by Es Devlin

Freya Murray, Program Manager di Google Arts & Culture, spiega: “Siamo orgogliosi di aver fornito il nostro supporto a Es Devlin per l’esplorazione del Machine Learning ed essere parte della sua installazione per il London Design Festival. In generale, il Machine Learning può aiutare a contrastare le più grandi sfide della vita quotidiana, dalla sanità alla tutela ambientale. Questa tecnologia può anche fornire agli artisti nuovi strumenti per la loro professione”.