Quality Hotel Richard With
DATA SHEET

Client: Hotel Richard With AS/PEAB Bjørn Bygg AS
Architect: Vis-A-Vis 
Civil architect: Anne Cathrine Nessmo
Master of Architecture: Fredrik Martens Onarheim
Civil architect: John Johnsen
Interior architect: HAEG interior architecture Nina Haeg with Ine Bangås interior architect, Marianne Skarbøvik product and furniture designer
Participating artists: Espen Tollefsen
Furnishings: Menu, Hem, Hay, Expormim, Fredericia, Vipp, Northern, Moroso, B&B Italia, LK Hjelle, Ferm Living, Eikund, Essem, &Tradition, Mobel Copenhagen, Fritz Hansen, Norr11, Normann Copenhagen, Fogia, Gubi, Andersen Furniture, Choice leveranse, Vitra, Verpan, Lintex, Four design, Infurn /Denona, Karl Andersson, Brdr Krüger, Mater, 
Lighting: &Tradition, Foscarini Örsjö, Handvärk studio, Northern, Zero, Muuto, Brokis
Rugs and curtains: Desistart, Kvadrat, &Tradition, Hem, Massimo, Volver, Silentgliss
Photos: Anne Bråtveit

Ci sono luoghi dove il contatto con la natura è imprescindibile. Posti remoti che vivono attraverso ritmi diversi dai nostri, con la luce che inonda le giornate in estate e gioca a nascondino in inverno, regalando fenomeni come il sole di mezzanotte e l’aurora boreale. Accade molto a nord, sopra il Circolo Polare Artico. Questo hotel ripensato nell’interior design da Nina Haeg di Haeg Interiørarkitektur si trova lì, oltre il 68° Nord di latitudine, nell’arcipelago norvegese delle Vesterålen.

“L’edificio svetta sul porto e porta il nome di Richard With, l’uomo d’affari che nel 1893 fondò la compagnia di servizio espresso costiero Hurtigruten collegando Bergen, sulla terraferma, con le isole dei fiordi”, racconta la progettista. Con i suoi otto piani d’altezza, il Quality Hotel Richard With è il più grande dell’arcipelago, e davanti alle vetrate affacciate sull’acqua scorrono le navi della storica compagnia che fanno la spola fra le isole.

Magia della vista, ma non solo: per il revamping stilistico Nina Haeg si è rivolta a maestranze locali creando così nuovi posti di lavoro, ha utilizzato il più possibile materiali del luogo – per esempio il legno di quercia – ha vestito gli spazi di brand di design scandinavi, con l’eccezione di qualche pezzo made in Italy. Ma soprattutto ha portato dentro l’albergo la tavolozza di colori dell’isola: “L’hotel si compone di due ali di diverse nuance: il rosso ruggine della prima rappresenta la terra e le montagne, il blu marino dell’altra ricorda il mare: questa combinazione di palette si riflette anche nelle pareti, nei tessuti, nei mobili”, continua.

Le 154 camere, comprese le cinque suite, sono un inno al minimalismo norvegese. I letti hanno bellissime testate in tessuto ispirate ai pattern tradizionali dell’arcipelago, i disegni dei copriletti ricordano i colori dell’aurora boreale e alle pareti sono appese fotografie di Espen Tollefsen, un artista locale. Lo stesso concept – linee essenziali e pulite e un mix di tradizione e contemporaneità – è presente anche all’ingresso, uno spazio dalle dimensioni extralarge, con i soffitti a doppia altezza abbracciati da grandi vetrate per lasciare filtrare la luce dall’esterno.

Qui le boiserie in legno fanno da quinta teatrale ai numerosi pezzi di design scandinavo, ai tappeti che dal marrone sfumano al rosso scuro e al sabbia chiaro, al battuto di terrazzo dei pavimenti alternato a doghe di quercia e ai dettagli in quercia e ottone che, onnipresenti, creano un’eleganza senza tempo. 

“La scelta di mescolare storia, natura e design non è stata casuale: volevo che l’hotel, con i suoi salottini, le terrazze affacciate sull’acqua e il ristorante 1893 a vocazione fusion franco-scandinava, fosse anche un punto d’incontro per la comunità locale”, conclude Nina Haeg. A un anno dall’inaugurazione, l’obiettivo è più che raggiunto.