A Los Angeles, design sperimentale in un’architettura d’epoca

The Future Perfect, la galleria fondata dal collezionista/mercante David Alhadeff, festeggia il redesign del suo spazio di Los Angeles. Una villa del 1916 dove la creatività contemporanea dialoga con la storia

© Sam Frost – courtesy of The Future Perfect

Alle spalle di The Future Perfect, una delle piattaforme espositive più interessanti negli Stati Uniti per il design di ricerca e da collezione, c’è David Alhadeff, gallerista e collezionista dalla famiglia cosmopolita e da sempre con stretti legami con l’arte. Fondata a New York nel 2007, The Future Perfect ha aperto nel 2010 una sede a San Francisco e nel 2022 una a Los Angeles all’interno di una villa storica, Goldwyn House, disegnata nel 1916 per il produttore cinematografico Samuel Goldwyn.

© Sam Frost – courtesy of The Future Perfect

La villa, che ha la doppia funzione di spazio espositivo e abitazione, è stata da poco ripensata a livello di arredamento: nuovi colori e nuovi pezzi da collezione, in dialogo con questa architettura storica, aperta anche a interventi site-specific di artisti contemporanei. Il fascino di una residenza della vecchia Hollywood diventa il contesto fuori dall’ordinario per osservare arte e design contemporanei. Un’esperienza speciale.

© Sam Frost – courtesy of The Future Perfect 3
© Sam Frost – courtesy of The Future Perfect

Visitabile su appuntamento, The Future Perfect LA espone a rotazione lavori di un nutrito gruppo di personaggi che si muovono sulla linea di confine tra arti applicate e scultura: il ceramista Cody Hoyt, i designer di lampade Lindsey Adelman e Ben & Aja Blanc, Bradley L Bowers (il cui lavoro mette insieme arredamento, moda e cultura), gli italiani Dimorestudio con la loro linea di arredi Dimoremilano.

David Alhadeff – photo © Rich Stapleton

Il New York Times ha definito Alhadeff il “principale sostenitore del design americano”. Ogni sede di Future Perfect offre collezioni specifiche che aderiscono alla visione originale del suo fondatore: riuscire a fondere insieme giocosità, artigianalità e innovazione. Ridisegnando il confine tra le figure di gallerista e mercante. E aprendo nuovi percorsi per artisti e collezionisti.