Dall’imponente Pace Gallery di New York, nel cuore di Chelsea, all’interior design di hotel come l’Edition di Ginza e Los Angeles, di yacht per il marchio Benetti, di flagship store per fashion brand (Tod’s), oltre a club esclusivi tra cui l’ultimo gioiello inaugurato nel Meatpacking District da Audemars Piguet e residenze private tra le più sofisticate di Manhattan. La visione progettuale dello studio newyorkese fondato da Enrico Bonetti e Dominic Kozerski si stempera in molteplici forme permeate intorno a una loro passione: la materia, sublimata e plasmata con maestria. La profonda ricerca dei materiali – dai più poveri ai più pregiati – si percepisce entrando nel loro nuovo studio di Chinatown in cui ogni dettaglio rivela la loro idea di design e il loro stile che amano definire “minimalismo caldo”.
Enrico e Dominic, che cos’è dal vostro punto di vista il design per New York?
New York è una confluenza unica di culture del mondo che si influenzano a vicenda e danno luogo a connessioni culturali e artistiche diverse e inaspettate. A noi piace vedere e sperimentare queste connessioni e il modo in cui influenzano il design in tutto il mondo.
E cosa rappresenta la città di New York per il design?
New York rappresenta un’energia particolare per provare cose nuove e diverse. E questo vale anche per il design.
Cosa può fare il design in un modo sempre più “smaterializzato” per essere utile alle persone?
La funzione del design è risolvere problemi, realizzare oggetti utili e migliorare la qualità della vita di tutti gli abitanti della terra, sia uomini sia animali. Nella nostra epoca particolare, il design ha un potere e deve essere applicato anche per apportare cambiamenti al modo in cui il mondo consuma le risorse naturali, produce cibo e si rinnova. Ciò può avvenire sotto forma di un utilizzo di nuove forme di energia, nuovi tipi di tecnologie per il risparmio energetico e la creazione di nuovi modi di vivere sostenibili.
