Il futuro (dell’ufficio) è dinamico

L’ufficio è cambiato. E continuerà a farlo, seguendo l’evoluzione del modo in cui lavoriamo. Seguendo tre obiettivi principali: collaborazione, interazione sociale e connessione

WeWork

Non esistono più gli uffici di una volta. È una constatazione che risulta evidente a chiunque abbia varcato di recente la soglia di qualche luogo di lavoro. Open space e sale con vetrate al posto di stanze chiuse e separate; postazioni uguali e condivise da tutti, al posto di scrivanie personali con le foto di famiglia. In virtù anche della maggior fluidità tra lavoro dentro e fuori dagli uffici, studi professionali e sedi aziendali hanno preso ad assomigliare sempre più a spazi coworking.

Anche in base al primo rapporto Global Office Trends curato dal leader mondiale nella fornitura di spazi flessibili WeWork, risulta che il concetto stesso di “ufficio” si è molto evoluto negli ultimi tempi, anche a causa del cambiamento generazionale in atto e alle (nuove) aspettative dei dipendenti più giovani. Molto più popolari sono, ad esempio, gli spazi per le pause con i colleghi e il relax, ritenuti fondamentali per creare un’atmosfera più informale e dinamica sul lavoro (le aree comuni e le lounge oggi costituiscono il 19,3% dei nuovi uffici, rispetto al 12% pre-pandemia). In più, gli uffici di oggi sono meno densamente popolati rispetto a prima della pandemia.

La Global Head of Design di WeWork, Ebbie Wisecarver, ha commentato così i dati del report: «I dipendenti vogliono un ufficio riprogettato per la collaborazione e l’interazione sociale che non è possibile ottenere a casa, mentre un numero sempre maggiore di dirigenti aziendali richiede spazi progettati per sostenere la cultura aziendale e la produttività. Poiché le esigenze e le aspettative continuano ad evolversi, l’ufficio “dinamico” è una solida scommessa per i leader aziendali che vogliono assicurarsi il futuro delle loro strategie di lavoro».  

Ma come si traduce tutto questo dal punto di vista dell’organizzazione degli spazi e dell’arredo? In primo luogo, con la necessità di creare spazi riconfigurabili e che cambiano di volta in volta in base allo scopo, grazie alla presenza di mobili modulabili e a griglie di illuminazione uniformi che consentono alle aziende di cambiare i loro ambienti di lavoro con facilità e senza grossi costi. Questi spazi di lavoro “non tradizionali”, sottolinea ancora il rapporto di WeWork, sono il nuovo bene ricercato dai dirigenti d’azienda, che vogliono dare priorità a spazi che contribuiscono ad aumentare la produttività e la cultura aziendale. A proposito di capi: tra il 2018 e il 2022 WeWork ha registrato un calo dell’80% delle richieste di uffici per dirigenti.

In quest’ottica di miglior benessere generale anche gli arredi ergonomici sono in aumento: il 76% delle aziende richiede scrivanie regolabili in altezza, l’80% opta per una scrivania più grande delle dimensioni standard, e sono sempre di più anche quelle che cercano di aggiungere elementi di design per rafforzare il proprio marchio e contribuire a sostenere la cultura aziendale, sottolineando il nuovo scopo dell’ufficio: collaborazione, interazione sociale e connessione.