Chesa Planta, St. Moritz, Villa La Vigie, Monaco, Palazzo Soranzo Van Axel, Venice, Palais Bulles, Cannes, Certosa Di San Giacomo, Capri. E ora di nuovo St. Moritz. Sono le destinazioni che hanno accolto Nomad dal 2017, ossia da quando i due fondatori Giorgio Pace e Nicolas Bellavance.Lecompte, hanno dato avvio a questo appuntamento privilegiato per gli estimatori del collectible design e dell’arte contemporanea.

Un nuovo appuntamento è alle porte, dal 23 al 26 febbraio: una quattro giorni che trasferisce la manifestazione all’interno di una location affine al suo spirito. È lo storico hotel Grace La Margna di St. Moritz., progettato nel 1906 dall’architetto Nicolaus Hartmann in perfetto stile Art Nouveau, a fare da scenografica cornice alle opere in esposizione. L’hotel, attualmente chiuso per rinnovo, riaprirà nell’estate 2023, e così i suoi locali si prestano a diventare ampie gallerie per nuove forme artistiche; il salone al piano terra fungerà invece da punto di incontro conviviale, con un bar e un ristorante pop-up, in cui si svolgeranno anche talk e tavole rotonde.

Proprio il panel di incontri che accompagna la parte espositiva avrà un ruolo centrale nel corso di questa edizione di Nomad. Avrà luogo infatti il primo Sustainable Design Summit in Engadine, in partnership con AD Italia, che invita creativi da tutto il mondo a parlare di sostenibilità e del loro contributo alla promozione di una visione più sostenibile del futuro; tra questi, Cyrill Gutsch (CEO di Parley for the Oceans), Rossana Orlandi (direttrice della galleria milanese Rossana Orlandi), Demet Müftüoğlu (curatrice, direttrice creativa e cofondatrice di ISTANBUL’74) e Francesca Neri Antonello (fondatrice di FNA Concept).

Altrettanto inedita la collaborazione fra Nomad e Gucci, che ha dato vita al progetto curatoriale “Artists in Flux”: una piattaforma in cui arte, design e architettura possono dialogare su scala globale. Il primo capitolo, che si inaugura in occasione dell’evento di St. Moritz, vede in mostra le opere di Lola Montes Schnabel (artista americana con sede in Sicilia), Yves Scherer (artista svizzero con sede a New York) e Tsherin Sherpa (artista nepalese con sede tra la California e Kathmandu).

Ma il cuore dell’evento restano gli artisti e i designer che arricchiscono, di edizione in edizione, il parterre espositivo della kermesse. Accanto ad alcune gallerie che fanno il loro ritorno, si segnalano alcune new entry: la Galerie Gregor Staiger di Zurigo vicina ai temi femministi e tecniche figurative; Elisabetta Cipriani da Londra, con progetti di wearable art e le opere di artisti gioiellieri; Shåk Gallery di Bruxelles, fondata da Marcela Sheridan e Bertil Åkkeson con l’intento di creare un ponte fra generazioni, tradizioni e generi: e così mettono in scena opere che miscelano la cultura orientale e occidentale.

E ancora, Mt. Refuge, uno studio di design contemporaneo che affonda le sue radici nelle tradizioni buddiste: in esposizione il progetto speciale “Homage to Tibetan Rugs” con Tsherin Sherpa. Infine, Rolf Sachs con il progetto “Alpine Suite”, ispirandosi all’Engadina, ai suoi paesaggi, dalle sue usanze e dai suoi arredi tradizionali che ha visto crescendo in questi luoghi.