2.229 espositori, di cui 700 presenti per la prima volta (dati del 13/12) organizzati in 14 sezioni, corrispondenti a settori merceologici ma anche a lunghezze d’onda di gusto; tre spazi dedicati all’esplorazione di altrettante tendenze, tutte raccontate con prodotti presentati in fiera; un programma di 38 incontri e conferenze.

Sono i numeri della prossima edizione di Maison&Objet, fiera dedicata alla decorazione, al design e al lifestyle (Parigi, centro espositivo Paris Nord Villepinte, 19-23 gennaio). A questi si aggiungono installazioni speciali, talenti da scoprire, visioni d’autore come quella firmata da Jean-Charles de Castelbajac, stilista, artista e progettista.


Il tema portante di questa edizione, sviluppato insieme all’agenzia creativa NellyRodi, è “Take care!”. Un messaggio declinato in quattro assi principali: prendersi cura di se stessi (salute fisica e mentale), prendersi cura degli altri, prendersi cura del pianeta e prendersi cura delle tradizioni, del saper fare tramandato di generazione in generazione. Un motivo conduttore messo in evidenza in ogni padiglione della manifestazione, da leggere come un manifesto di pensiero.

«Oggi si sta affermando una nuova etica anche tra i consumatori di design e arredamento. La fiera fornisce risposte a queste problematiche sociali attraverso le iniziative degli espositori che sceglie di sostenere, le conferenze che ospita e la programmazione che offre», spiega Vincent Grégoire, Direttore del dipartimento Design Creativo di NellyRodi.


Va anche in questa direzione la decisione di accogliere in uno spazio speciale il lavoro di una selezione di designer dall’Ucraina: una scelta di solidarietà che mostra come la comunità creativa del Paese stia continuando a lavorare, a produrre idee. È un modo per salutare il coraggio e lo spirito di libertà di questa generazione che sta facendo la sua parte per creare la storia del design.

Non è la sola selezione “di bandiera”, dedicata a creativi provenienti da una determinata area geografica: ci sono anche la sezione-mostra Rising Talents, per questa edizione dedicata alla Spagna, che espone il lavoro di sei giovani progettisti (più uno, presentato nella sezione Craft incentrata sul fatto a mano); Talents So French, installazione che ospita i lavori autoprodotti di quattro designer francesi; una “British Capsule” che raggruppa una selezione di talenti d’Oltremanica.


L’area Future on Stage dà visibilità a tre giovani aziende la cui produzione ruota attorno a temi di sostenibilità o di impatto sociale. E uno spazio speciale, The Apothem Lounge, celebra la ricerca di Raphaël Navot, Designer of the Year per questa edizione: uno spazio «che ritrae un’emozione visiva», spiega Navot, un ambiente pensato per stupire attraverso l’uso della luce e di materiali dalle texture diverse.

Per finire, la fiera esce dalla fiera: Maison&Objet ha ideato infatti un itinerario speciale che coinvolge tutta la città è Maison & Objet in the City, iniziativa pensata in un’ottica B2B che riunisce in un unico circuito i 100 luoghi che compongono l’ecosistema parigino dell’eccellenza nell’arredamento: decoratori, arredatori, gallerie, grandi maison e artigiani d’eccezione.