Architettura, edilizia, design: a caccia di eco-idee

Mentre si parla di clima alla COP27 in Egitto, siamo andati a cercare le innovazioni più ecologiche del settore. Perché nella lotta al cambiamento climatico, nessuno può dirsi escluso. Neppure il design

WASBOTTLE by Bencore
WASBOTTLE by Bencore

Recupero, riutilizzo, riciclo: quella delle tre R è ormai diventata la regola aurea dell’ecologia, alla base della cosiddetta economia circolare. Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma: per il bene della terra, ma, soprattutto, dell’uomo. 

In questi tempi di vera e propria rivoluzione climatica – di cui proprio in questi giorni si sta discutendo in Egitto alla COP27, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici – anche architettura, edilizia e design sono chiamate a fare la loro parte. Abitazioni, materiali da costruzione, ma anche mobili e oggetti di uso comune: tutti contengono plastica che poi finisce nell’ambiente, e dunque il loro recupero diventa essenziale per ridurre rifiuti e sprechi. Un sistema virtuoso, che genera anche un notevole vantaggio economico.

«Per trasformare questo uso della plastica in una forma più circolare, dobbiamo partire dal design. È difficile riciclare un mobile che non è stato progettato già in principio allo smontaggio ed è difficile da riparare se ce ne sono nessun pezzo di ricambio disponibile», ha dichiarato Rosemarie Wuite di Searious Business, una società olandese che dal 2016 aiuta le aziende a ridisegnare i loro prodotti secondo standard più sostenibili e redditizi.

In tutto il mondo, dunque, designer e architetti sono chiamati a progettare strategie sempre più green, senza rinunciare al profitto. A seguire, una carrellata delle eco-idee di design più recenti e innovative.

OPEN 336 by Park Associati
OPEN 336 by Park Associati

OPEN 336, Parkassociati
Un nuovo edificio per uffici, in viale Sarca, a Milano, che diventa un vero e proprio “polmone urbano”: la peculiarità della costruzione, infatti, è che cattura e immagazzina gran parte dell’anidride carbonica presente in atmosfera, immettendo aria pulita e ricca di ossigeno. Il tutto grazie alla tecnologia Eco2Air sviluppata da Fervo Group, che filtra l’aria assorbita e la immette negli ambienti interni, estraendo e trattenendo la CO2 presente grazie a un materiale biologico e biodegradabile. In vent’anni, questo filtro è in grado di assorbire oltre 24mila kg di CO2, opportunamente riutilizzata per la coltura di piante o la gasificazione delle bevande.

WASBOTTLE by Bencore
WASBOTTLE by Bencore

WASBOTTLE, Bencore
Un materiale ad alto indice di compattezza e lavorabilità, resistente agli agenti chimici e agli urti e che per queste sue caratteristiche può trovare impiego nella realizzazione di componenti d’arredo come tavoli, mensole, top, elementi di separazione e rivestimenti opachi. Come nasce? Da fiocchi di plastica riciclata e riciclabile. Il progetto ha preso vita proprio quest’anno in collaborazione con Autogrill, che ha messo a disposizione le sue plastiche dismesse.

Aurea by Roche Bobois, Design Sacha Lakic
Aurea by Roche Bobois, Design Sacha Lakic

AUREA, Roche Bobois
La nuova collezione outdoor Aurea, disegnata da Sacha Lakic, è interamente realizzata con tavole di legno recuperate da carrozze ferroviarie dismesse. Queste tavole, in rovere massiccio ultraresistente, provengono infatti da pianali di vecchie carrozze utilizzate per il trasporto di merci varie (bottiglie di acqua, birra, ma anche materiali per la manutenzione dei binari). Durante i loro 50 anni di storia, si stima che abbiano percorso più di sei volte la distanza dalla terra alla luna, affrontando sole, pioggia e vento, e dando al legno il tempo di stagionarsi naturalmente. Eventuali segni, nodi o crepe, vengono riempiti con una resina nera che rende ogni tavolo unico.

Mathera by Saib
Mathera by Saib

MATHERA, Saib
Questa superficie di nuova generazione, frutto del processo di innovazione e ricerca continuo di SAIB nei confronti di design e sostenibilità, è formata da un pannello prodotto con il legno a fine vita, a cui viene applicato un sottile strato di polveri di legno, pietra e quarzi, amalgamate con leganti resinosi, e che ha un’alta resistenza a urto e graffio. Mathera è declinata in tre texture: Gipso, morbida e setosa al tatto, come il gesso; Selce, ispirata al mondo delle pietre a spacco, con le tipiche increspature dell’ardesia; Areia, più uniforme e compatta.

Abocorn
Abocorn

ABOCORN, Università di Göttingen (Germania)
Ci avreste mai pensato, sgranocchiando popcorn al cinema, che quelle palline di mais si sarebbero potute trasformare in materiale da imballaggio? L’intuizione è invece venuta al professor Alireza Kharazipour, capo del gruppo di ricerca di Chimica e ingegneria dei materiali compositi presso la Facoltà di scienze forestali dell’Università di Göttingen. Grazie alla sua pluriennale esperienza nel campo delle energie rinnovabili e materie prime, Kharazipour è riuscito a sviluppare un materiale realizzato con granuli di popcorn e che può sostituire completamente i materiali in polistirene, anche quelli di schiuma espansa. I granuli possono offrire un’alternativa 100% biologica ed ecologica ai prodotti a base di polistirene attualmente utilizzati nell’industria, negli imballaggi, nei pannelli di isolamento acustico, ante e cuscini di rialzo.

MarinaTex by Lucy Hughes
MarinaTex by Lucy Hughes

MARINATEX, Lucy Hughes
Una plastica più resistente del polietilene, ma interamente biodegradabile, ricavata da alghe rosse e scarti del pesce. È l’invenzione straordinaria di Lucy Hughes, designer inglese di soli 26 anni, che, ancora studentessa all’University del Sussex, si è buttata a capofitto nella ricerca di un materiale sostituivo della plastica: “Quando ho letto che nel 2050 ci sarà più plastica che pesce negli oceani, risolvere questo problema è diventata la mia priorità”, ha dichiarato. Quella che ha inventato è una bioplastica resistente, traslucida e flessibile, che può sostituire gli imballaggi in plastica monouso e che alla fine si getta tra i rifiuti alimentari, realizzando un ciclo perfettamente circolare. Dalla pelle di un singolo merluzzo è possibile ottenere fino a 1.400 sacchi di MarinaTex. Dice Hughes: «Credo che i designer abbiano un ruolo fondamentale nel plasmare il mondo del futuro». E come darle torto.