Berlino, laboratorio del presente

Coraggiosa, anticoncezionale, sperimentale: la capitale tedesca è da anni un laboratorio architettonico in continuo divenire. Ecco nove luoghi da conoscere

David Chipperfield, James Simon Galerie. Photo courtesy David Chipperfield Architects
David Chipperfield, James Simon Galerie. Photo courtesy David Chipperfield Architects

Se c’è una città che incarna alla perfezione il perfetto mix tra storia e innovazione, architettura imperiale, moderna e post-moderna è sicuramente Berlino. Sfruttando la ricostruzione che ha coinvolto l’intero conglomerato urbano prima dopo la Seconda Guerra mondiale e poi dopo la caduta del Muro, la capitale della Germania negli ultimi decenni si è trasformata in un vero e proprio laboratorio avanguardistico del design. 

Berlino è capace di catturare i visitatori con strutture modernissime che si innalzano impetuose accanto a edifici storici, il tutto in un contesto urbano perfettamente armonizzato. Per una visita approfondita della città forse non basta neanche una settimana ma proviamo a scoprire – in nove tappe – le strutture più recenti e interessanti che ogni appassionato di design non dovrebbe perdere in 24 ore a Berlino. Un percorso di bellezza per chi vuole provare un itinerario diverso rispetto alle solite “rotte turistiche” della capitale tedesca.

1 – Il padiglione di Yinka Ilori
Il celebre designer anglo-nigeriano Yinka Ilori ha firmato Filtered Rays, un padiglione colorato per l’Estrel Berlin Hotel. La struttura si trova nella zona di Neukölln, proprio accanto alla sponda della Sprea, il fiume che bagna la città. Uno dei particolari più interessanti del padiglione è sicuramente il tetto, costruito con numerosi dischi di politetrafluoroetilene (PTFE) sostenuti da una struttura costituita da pali di impalcature riutilizzati

2 – I grandi magazzini KaDeWe
Il palazzo del Kaufhaus des Westens (“grandi magazzini dell’Ovest”), o KaDeWe come lo chiamano i berlinesi da sempre, è stato recentemente ristrutturato a cura dello studio di architettura OMA. L’edificio – di nove piani – è stato diviso in quattro diversi quadranti, ciascuno disposto attorno a un atrio centrale. Il punto focale sono sicuramente le scale mobili che collegano i diversi piani, rivestite di legno. Molto interessante è l’idea alla base della ristrutturazione, con ognuno dei quattro quadranti che avrà un ingresso stradale diverso e quattro temi architettonici differenti: classico, sperimentale, giovane e generico.

Hufton + Crow courtesy Olson Kundig

3 – Museo per bambini nell’Arca di Noè
I musei non sono mai tutti uguali ma nello spazio espositivo del Museo Ebraico di Berlino, da poco ristrutturato dallo studio di architettura Olson Kundig, è stata eretta ANOHA: un’enorme Arca di Noè. La struttura è stata ideata per diventare uno spazio per la scoperta, l’esplorazione e il gioco ed è dedicata ai visitatori più piccoli. L’arca copre una superficie di 585 mq e si ispira a due fonti apparentemente diverse: un antico testo sumero che descrive un’arca circolare e Space Station V, l’astronave del film di Stanley Kubrick
2001: Odissea nello spazio.

4 – Neue Nationalgalerie
La Neue Nationalgalerie di Berlino, progetto di Ludwig Mies van der Rohe, è stata sin dalla sua costruzione – avvenuta tra il 1963 e il 1968 – un’icona dell’architettura del XX secolo. Nel corso del 2021 è stata completamente ristrutturata su progetto di David Chipperfield, che a Berlino ha firmato molti progetti importanti. La struttura in acciaio e vetro è stata rinnovata e aggiornata mantenendo ben impressa l’impronta originale. L’idea era quella di intervenire sul tessuto originale conservandone l’essenza.

5 – James Simon Galerie
La James Simon Galerie (foto in apertura) si trova all’interno dell’Isola dei Musei, la parte di Berlino dedicata completamente agli spazi espositivi. Deve il suo nome al mecenate James Simon che a inizio ’900 donò alla città la sua collezione d’arte di inestimabile valore. La struttura, inaugurata nell’estate del 2019, è stata progettata da David Chipperfield (autore anche dell’intervento di recupero sul Neues Museum, a poca distanza) e contiene un auditorium da 300 posti e uno spazio moderno e innovativo per ospitare mostre temporanee. La James Simon Gallery sorge su una superficie di 4.600 metri quadrati e si innalza su un suggestivo zoccolo in pietra creando così una grande terrazza sul fiume Sprea.

6 – Feuerle Collection
Lo splendido spazio espositivo che ospita la collezione Feuerle, organizzazione senza scopo di lucro fondata a Berlino nel 2016, ha una caratteristica che lo rende pressochè unico: è stato realizzato all’interno di un ex bunker di telecomunicazioni utilizzato durante la Seconda Guerra mondiale. La sua progettazione è firmata dall’architetto britannico John Pawson che ha deciso di mixare all’interno della struttura diverse culture e offrire ai visitatori una nuova percezione dell’arte antica. La Feuerle Collection si espande su 7.350 mq e ospita due sale espositive principali, una Sound Room, una Lake Room e una Incense Room.

7 – Galerie König
A Berlino può capitare anche di ammirare una galleria d’arte moderna in una location davvero unica: una chiesa sconsacrata tutta in cemento, architettura in pieno stile brutalista (in passato era dedicata a Sant’Agnese). Lo spazio scelto da Galerie König– di rilevanza internazionale – ospita a rotazione artisti da ttutto il mondo, sia affermati che emergenti e rappresenta un punto di incontro tra varie forme d’espressione. 

8 – Bierpinsel
Il Bierpinsel è una delle strutture di design più particolari di Berlino. La sua traduzione letterale è “pennello della birra” e si trova nell’iconico quartiere di Steglitz. Il pennellone è stato edificato tra il tra il 1973 e il 1976, con basamento in cemento e struttura multi-piano in acciaio. Per molti anni è stato un ristorante, ora ospita progetti estemporanei di street art.

9 – Umlauftank 2
È considerato da molti l’edificio più particolare della capitale tedesca. Si trova all’interno del parco di Tiergarten, lungo il corso del canale Landwehrkanal e appare come un enorme parallelepipedo sopraelevato. La sua architettura è davvero unica perché la natura tecnica dell’edificio (che appartiene al centro di ricerca dell’Università Tecnica di Berlino che la utilizza per alcuni esperimenti) non è mascherata ma messa ben in evidenza grazie anche alla colorazione rosa e blu dei suoi due elementi principali.