Richer de Belleval, da palazzo nobiliare a Relais & Châteaux

Riemerge dall’avventura dei secoli un hôtel particulier nel centro di Montpellier per farsi relais urbano, sofisticato luogo che intreccia passato eclettico e presente creativo, anche grazie alle classiche collezioni Kettal

Richer de Belleval, Monpellier, France - Photo © Jérôme Mondière
Richer de Belleval, Monpellier, France - Photo © Jérôme Mondière

Gli chef Jacques & Laurent Pourcel, insieme a Olivier Château, del Gruppo Château-Pourcel, si immaginavano un luogo simile a un ‘cabinet de curiositè’ per la loro nuova impresa, l’Hôtel Richer de Belleval aperto lo scorso luglio nel centro storico di Montpellier.

Un cabinet de curiositè concepito però su grande scala che conservasse e mettesse in mostra l’architettura accuratamente rinnovata di un antico hotel particulier, la ricca storia di un palazzo di famiglia affacciato sulla piazza principale di Montpellier, la diffusa decorazione interna, le nuove ‘addizioni’ artistiche permanenti commissionate a cinque diversi autori, e una raffinata reinterpretazione contemporanea degli spazi comuni e privati portata a compimento insieme all’architetto Philippe Prost e all’interior designer Christian Collot.

L’hotel particulier è diventato dunque un relais urbano che promette serenità ed emozioni sempre diverse, in spazi in continuo dialogo ma con identità ben distinte. L’obiettivo per tutti, dai restauratori all’interior designer, dagli artisti all’architetto, agli chef, era di trovare equilibrio fra le epoche storiche e armonia nei molti ambienti, con atmosfere ‘illuminate’ dalla luce naturale ma anche dallo splendore insito nel luogo.

Richer de Belleval, Monpellier, France - Photo © Jérôme Mondière 04
Richer de Belleval, Monpellier, France - Photo © Jérôme Mondière 05
Richer de Belleval, Monpellier, France - Photo © Jérôme Mondière 06
previous arrow
next arrow

Oltre alle 20 stanze, di cui 5 suite, arredate con sguardo ‘monocromo’ nei toni distensivi del bianco, dei grigi, dei beige, degli azzurri, dei verdi e dei blu, l’hotel accoglie il ristorante Jardin des Sens disposto su tre saloni e il bistrot La Canourgue nella luminosa corte interna, adorna di colonne, chandelier, balconi e grandi vetrate in altezza.

Posto fra interno ed esterno, fra l’area di ingresso e la scala nobiliare che porta agli ambienti privati, l’ampio spazio è arredato come un giardino di inverno con tre classiche collezioni firmate Kettal, Roll di Patricia Urquiola, Boma di Rodolfo Dordoni, e Cala di Doshi Levien.

All’interno, l’intimo cocktail bar l’Elytre nasconde uno scenografico soffitto vetrato policromo, opera di Jan Fabre, Hommage à un esprit libre, dedicata a Pierre Richer de Belleval, botanico e medico reale che nel XVI secolo creò a Montpellier il primo Jardin des Plantes di Francia. Altre quattro le opere d’arte site specific curate da Numa Hambursin, della Fondation GGL Helenis pour l’art contemporain: le volte decorate da Jim Dine all’ingresso, da Abdelkader Benchamma nella lobby, da Marlène Moquet sopra la scala monumentale e le pareti del boudoir al secondo piano da Olympe Racana-Weiler.

Photo credits © Jérôme Mondière