Sostenere e celebrare la creatività francese. È questa la mission di Le French Design 100 festival, l’unico premio di design in Francia che promuove i designer francesi nel mondo. Giunto al secondo anno, l’evento è organizzato dall’associazione governativa VIA, è ideato e sponsorizzato da Philippe Starck, ed è patrocinato dal presidente della repubblica francese Emmanuel Macron.
Il festival ha l’obiettivo di selezionare cento progetti (di prodotti e interior) che mettono in risalto e trasmettono i valori essenziali del design francese, come l’art de vivre, l’eleganza, l’audacia, la creatività, il know how.
![Komachi Beni by natacha.sacha](https://ifdm.design/wp-content/uploads/2022/02/Komachi-Beni-by-natacha.sacha_.jpg.pagespeed.ce.U798IIbUwt.jpg)
«Come esportare il design francese nel mondo? Vanno rispettati due parametri», dice Philippe Starck, creatore e ospite d’onore del festival: «Che designer, autori, creatori ricordino il loro ruolo sociale, umanista, ecologico, e che dimentichino il ciclo ultrarapido che deriva dalla moda. Oggi bisogna tornare ai veri valori di una professione, per offrire un vero servizio».
A selezionare i progetti, una giuria internazionale presieduta da Hervé Lemoine, direttore del Mobilier National, insieme a numerosi esperti tra cui Deyan Sudjic, direttore emerito del Design Museum di Londra, Jennifer Flay, direttore artistico della Fiac di Parigi, Leila Anna Wahba, direttore e curatore di Architecture + Design Museum di Los Angeles e Miryon Ko, direttore arte & cultura di Cartier Giappone.
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Il risultato è un ricco database, pubblicato anche online sotto forma di mappa digitale, per promuovere i talenti e misurare l’impatto della creatività francese sulla scena internazionale.
Tra i cento selezionati, accanto ai nomi affermati, come i fratelli Bouroullec, Christophe Pillet, Christophe Delcourt, Constance Guisset, India Mahdavi e Jean Marie Massaud, solo per citarne alcuni, c’è una rosa di emergenti da tenere d’occhio: Inès Le Bihan, inserita nel 2019 nella lista di Forbes 30 under 30, lavora a Seattle, fa parte del team di progettazione di Facebook, dopo aver lavorato per Yann Kersalé a Paris, Nendo a Tokyo e Ideo in Cina; tra i suoi progetti ci sono dispositivi indossabili connessi, mobili intelligenti ed esperienze di realtà virtuale per aziende come HTC, Xiaomi e Samsung, e le cuffie Oarlock per Klipsch, in cui la designer ha asciugato le componenti, eliminando per esempio le viti a vista, per mettere in risalto la funzione e i materiali pregiati, come legno e pelle.
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Tra i selezionati, figura anche il duo natacha.sacha, vincitori del Rising Talents 2020 di Maison&Objet. Prima di avviare il loro studio, Natacha Poutoux ha avuto l’opportunità di lavorare con Stefan Diez, Ronan & Erwan Bouroullec e Possible Future, mentre Sacha Hourcade era impegnato presso Klauser & Carpenter e poi con India Mahdavi; insieme si interrogano su come reinventare gli usi dei prodotti, dei mobili e degli spazi in chiave sostenibile, e in chiave poetica, come accade nel set make-up in ceramica e legno Cosmétique per il brand di cosmetica giapponese Isehan Honten.
![](https://ifdm.design/wp-content/uploads/2022/02/Ludovic-Roth_©Thomas-Lang.jpg)
Un altro talento è Ludovic Roth, classe 1983, basato a Saint-Ouen-sur-Seine, vanta collaborazioni con Mathieu Lehanneur, Fabrice Berrux ed Erik Arlen Arro Studio; tra i suoi più recenti progetti, Lux Tempora Line, un orologio astronomico che ridefinisce la visione del tempo, rappresentando la velocità della luce attraverso il viaggio del fotone nel sistema solare.
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Infine, Samuel Accoceberry, originario di Bordeaux ma basato tra Parigi e Biarritz, un designer d’esperienza ma forse ancora troppo poco celebrato fuori dai confini francesi: ha lavorato con Arik Levy, Antonio Citterio e Rodolfo Dordoni, ha esposto nei più prestigiosi musei, com il Musée d’Art Moderne e il Musée des Arts Décoratifs di Parigi, il Triennale Design Museum di Milano e il Design Museum di Holon.
![](https://ifdm.design/wp-content/uploads/2022/02/Samuel-Accoceberry-Studio_©Alexandre-Delamadeleine.jpg)
Samuel Accoceberry si distingue per il suo approccio artigianale che applica a tutte le discipline, dall’arredamento agli spazi pubblici, dall’illuminazione alla scenografia; nel 2018 lui e il fabbro Bruce Cecere hanno lanciato il marchio SB26 per esplorare, come degli orafi, i limiti della lavorazione dei metalli e produrre lampade e oggetti unici.
![](https://ifdm.design/wp-content/uploads/2022/02/Samuel-Accoceberry-Studio_Rigel_Table-Lamp_©Alexandre-Delamadeleine-3.jpg)
I risultati di questa selezione verranno messi in mostra durante il prossimo Salone del Mobile con un’esposizione dal titolo Voyage en Intérieur: Le French Art de Vivre.