Con un disegno circolare e concentrico che riflette gli ideali inclusivi dell’ONU, la Multilateralism Hall o Sala XIX delle Nazioni Unite a Ginevra è al contempo un chiaro riferimento ai valori culturali del Qatar, alla sua geografia e all’espressività grafica della calligrafia islamica reinterpretate in forma decorativa attraverso i materiali, le tecnologie e i linguaggi contemporanei del design.
Il progetto è firmato dallo studio di architettura PEIA Associati e alla sua realizzazione, con una significativa donazione, ha contribuito proprio lo Stato del Qatar.
La sala risulta essere l’ambiente assembleare più ampio e tecnologicamente avanzato del Palais des Nations, con una superficie di 4.000 metri quadrati, 800 posti a sedere, un’acustica ad alte prestazioni, videocamere motorizzate e un sistema di trasmissione per interpreti del linguaggio dei segni.

Il restyling del soffitto a volta rompe la simmetria della sala conferenze circolare, donando allo spazio un nuovo dinamismo, ma anche inedite rappresentazioni metaforiche. Il linguaggio scultoreo si rifà in particolare alle linee sinuose del deserto restituite da una movimentata macro-membrana architettonica di circa 1.000 metri quadrati in legno di Okumè realizzata con il sistema Mesh Sheets della famiglia WOOD-SKIN.
La grande superficie è stata progettata attraverso specifici software di modellazione parametrica e software proprietari WOOD-SKIN che, simulando virtualmente il comportamento di una membrana semirigida, hanno permesso di creare volumi e forme complesse conformando 7.000 sottili pannelli triangolari in modo da favorire il corretto cono di visibilità della proiezione, la rifrazione della luce e del suono, il posizionamento dell’impiantistica e l’integrazione del sistema di illuminazione circadiano sviluppato in collaborazione con Flos.

I pannelli in legno a onda sulle pareti sono anch’essi ingegnerizzati per gestire le alte e basse frequenze sonore, e cambiano ritmo secondo l’ottimizzazione acustica dello spazio circolare traducendo simbolicamente gli sforzi delle Nazioni Unite nelle attività di promozione e risoluzioni pacifiche e diplomatiche.
Infine l’omaggio alla storica seduta disegnata da Charlotte Perriand per il Palais – dove lavorò tra gli anni Sessanta e Settanta – rieditata dallo studio Peia in una versione che aggiorna ergonomia, comfort e funzionalità, moltiplicata per il numero delle scrivanie destinate ai delegati degli Stati e ai loro collaboratori.