Intervista a Sebastian Herkner

Il 2016 ha rappresentato una tappa importante nella sua vita professionale. Oltre che Guest of Honour a imm cologne con la realizzazione di Das Haus ha festeggiato anche 10 anni di attività dello studio. Come racconterebbe questo periodo della sua vita?Sono successe molte cose in questi anni, prima la laurea all’Università (Offenbach University of Art and Design, ndr) e poi i corsi come visiting lecturer, ma anche, nel 2006, l’inizio dell’attività come designer con un mio studio, un sogno che ho sempre avuto. Ho partecipato per tre anni al SaloneSatellite a Milano, una fase decisiva che mi ha portato a costruire rapporti con molte aziende, prima fra tutte Classicon, per cui ho realizzato il mio primo prodotto lanciato sul mercato (dal 2012), il tavolino Bell Table, ma anche Moroso con cui ho instaurato in seguito una collaborazione duratura. Il Salone è stato per me un’occasione fondamentale per venire in contatto con aziende italiane e straniere, e nel giro di 4 o 5 anni sono passato dal progettare nel mio appartamento da studente a un vero e proprio studio di design con diversi clienti. È stato un periodo intenso, con una crescita molto veloce forse, ma per un designer è importante imparare e crescere continuamente.
È stato anche un periodo di duro lavoro sostenuto però da una grande passione e da moltissima energia.

Oltre al Salone del Mobile, anche l’Italia ha avuto un ruolo importante nella sua carriera…
Certo, ho costruito rapporti duraturi con aziende italiane come Moroso, Cappellini, Ex.t, Kundalini. Inoltre l’Italia ha una grande tradizione di design ma anche di sapere artigianale. Non è facile incontrare maestri artigiani veramente preparati ed esperti come quelli che trovi in Italia, ad esempio a Murano o a Meda. L’esperienza che ho avuto recentemente partecipando alla mostra ‘Doppia Firma’ in programma alla GAM durante il Fuori Salone è stata per me eccezionale, poter lavorare con l’artista Lucio Doro nel creare l’opera in mostra. Lavorare con gli artigiani è di grande ispirazione per il mio lavoro, posso dire che sono i miei eroi, possiedono la conoscenza, sono in grado di trasformare le idee in oggetti, accettando sfide ogni volta nuove.

Cosa definisce un prodotto disegnato da Sebastian Herkner?
Mi piace creare prodotti che non siano semplicemente una strategia di marketing o di tendenza, ma arredi e oggetti per i quali ci sia veramente richiesta, e che le persone vogliano tenere con sè per tutta la vita. Penso sia un grande onore per un designer vedere i propri pezzi nelle case di persone ‘normali’, che li scelgono, anche dovendo risparmiare per averli. Per questo motivo cerco di disegnare prodotti che invecchino bene, a cui il tempo doni una patina di bellezza, realizzati con materiali di qualità e tecniche artigianali.

E in questo approccio qual è il suo ‘senso’ per i materiali?
È necessario scegliere materiali ‘veri’, di grande qualità, che durino a lungo, lavorati in collaborazione con piccole aziende che hanno produzioni specializzate, come con il vetro o la ceramica. Nel 2009 quando sviluppavo il Bell Table, ad esempio, ho voluto utilizzare il vetro (per la base, ndr) anche se in quel momento era fuori moda. Per me era interessante collaborare con gli artigiani del vetro soffiato e, in un certo senso, andare contro corrente per creare qualcosa di veramente nuovo. Per ripensare il prodotto e renderlo unico. Il mio approccio progettuale implica interagire con i materiali e con il prodotto, combinare forma, materiali e colore, che uso in toni brillanti fin dai primi schizzi perché fanno parte dell’identità del progetto e ne rafforzano il carattere.

Dal ripensamento del prodotto come si arriva all’oggetto finale?
Dopo molto ragionare, quando ho le idee chiare, inizio a fare schizzi, poi passiamo ai modelli in cartone e ai rendering. A questo punto comincia il lavoro insieme al cliente, procedendo con prototipi e continui aggiustamenti fino a quando l’idea in 2D diventa un oggetto a tre dimensioni. Un processo che può durare anche anni, per questo di solito lavoro con clienti con i quali riesco a costruire un buon rapporto anche personale.