Stefano Boeri progetta il Villaggio del Food per Amatrice

La convivialità di “una piazza”, il piacere del cibo e del recupero della tradizione gastronomica locale, la socialità scaturita dalla condivisione. Piccoli ma profondi elementi che possono ridare speranza, positività, prospettiva a un paese duramente colpito e ferito come Amatrice, che porta ancora con sé segni indelebili di quel terremoto che ha distrutto la città lo scorso agosto.

Questi sono gli elementi alla base del progetto dell’archistar Stefano Boeri, il nuovo Villaggio del Food ad Amatrice, che prevede strutture realizzate con elementi modulari prefabbricati in legno destinati a ospitare una mensa scolastica (circa 490mq di superficie per circa 150 posti a sedere, un’area bar apertura e spazi di servizio) e nove ristoranti di differenti metrature – dagli 85 ai 500mq – che sorgono attorno a uno spazio centrale aperto con zone verdi, sedute, illuminazione e perfino un’installazione temporanea in legno.
«Una piazza. Dove gustare i prodotti locali, certo. Ma anche incontrarsi, giocare, stare insieme, in uno spazio polifunzionale, al coperto, con una grande vetrata rivolta verso i Monti Sibillini», spiega Stefano Boeri.

Venerdì 23 dicembre, è stata inaugurata la mensa, primo importante momento della costruzione del nuovo Villaggio. L’opera è stata realizzata grazie ai fondi pro terremotati raccolti da Corriere della Sera e TgLa7 attraverso “Un aiuto subito”, l’iniziativa solidale che dal 1997 costituisce un riferimento sicuro per quanti vogliono contribuire a opere di pubblica utilità all’indomani di eventi catastrofici.

La riapertura della mensa dà avvio al processo di ricostruzione, nel quadro del progetto Amate Amatrice, grazie al contributo progettuale dell’architetto Stefano Boeri e al contributo operativo di Regione Friuli Venezia Giulia, Innova Fvg, Filiera del Legno Fvg e Artemide. Una sfida importante, che ha impegnato l’intero staff di Stefano Boeri Architetti in un in un progetto innovativo, interamente in legno, realizzato in tempi rapidissimi per contribuire a superare una drammatica emergenza. «Abbiamo dimostrato – dichiara l’architetto – che in condizioni di emergenza si possono costruire con il legno delle architetture di qualità e antisismiche, che danno una risposta anche sul lungo periodo e sono in grado di durare anche oltre l'emergenza».