Zoku Loft. Un nuovo concept per nomadi globali

Un concept che prende le distande dalle camere d'hotel come le conosciamo. Zoku Loft propone una nuova categoria nel settore alberghiero, un ibrido casa-ufficio, adatto per brevi o lunghi soggiorni, con i servizi di un hotel e il movimento di un quartiere frizzante. Progettato da Concrete Architectural Associates, Zoku viene infatti concepito come una soluzione ideale dove poter vivere, lavorare e socializzare. “Non è un residence, non è un hotel, non è una casa in affitto. "E’ un nuovo tipo di hotel per una nuova generazione di viaggiatori d'affari che amano mescolare lavoro e divertimento, per nomadi globali”,  dichiarano Hans Meyer e Marc Jongerius, ideatori del progetto Zoku di Amsterdam.

La creazione di un modulo interno esalta il senso di spazio e funzione, risultando un ambiente che pone particolare attenzione alla zona living piuttosto che alla zona notte con un uso flessibile e personalizzabile dello spazio (a partire da 25 mq). A differenza delle camere standard, Zoku propone un ambiente ideale per ricevere ospiti per lavoro o semplicemente per incontri informali. Le varie soluzioni dispongono di una cucina completamente attrezzata, armadi capienti, una postazione lavoro con forniture per ufficio e un grande posto letto rialzato a cui si accede tramite una scala a scomparsa. Tutti gli arredi sono forniti dal brand danese Muuto.

La prima proprietà Zoku si aprirà nel centro di Amsterdam nei primi mesi del 2016, con 133 Zoku loft, e più di 500 mq di spazio comune per ospitare i residenti e i loro clienti. I diversi spazi sociali, che facilitano conversazioni e piccole riunioni, sono composti da una cucina, una sala da pranzo e un soggiorno all'americana dove poter vivere in comune con spazi di co-working. 

A fine settembre il format ha vinto a New York il Radical Innovation Award 2015, un riconoscimento che identifica e premia quelle realtà dell’industria dell’hospitality che hanno esplorato nuovi linguaggi  e realizzato soluzioni innovative per migliorare la guest experience. 

Foto di Ewout Huibers