Opera Contemporary. Sfumature di stile

Un’atmosfera impalpabile, quasi eterea. Soffice e delicata, come gli ambienti che avvolge. È l’atmosfera creata dall’eleganza di collezioni che sublimano il semplice concetto di arredo per divenire espressione di uno status, di un modo di vivere, in cui dominano ricercatezza e stile. Questa la filosofia progettuale di Opera Contemporary, brand che in pochi anni si è imposto sulla scena internazionale con soluzioni di arredo complete, in grado di cogliere e interpretare le tendenze dei maggiori mercati senza dimenticare le proprie origini artigiane. Il brand ha origine infatti dalla casa madre Angelo Cappellini & C, che vanta oltre un secolo di storia e nomea nell’arredamento classico. La linearità del design più contemporaneo abbraccia e fa propri i tratti della classicità, in termini di lavorazioni e materiali. Questo carattere esclusivo si manifesta nelle ambientazioni, candide e luminose, presentate in occasione del Salone del Mobile. Progettate come lussuose Suite, esprimono l’intrinseca capacità dell’azienda di soddisfare tali tipologie di forniture contract, nonché della particolare specificità dei suoi prodotti che si declinano perfettamente in questi, ricercati contesti.

Così il salotto Butterfly si coordina al letto Tosca attraverso una delicata lavorazione capitonnè, che fa da trait d’union tra lo spazio living e notte. Forme morbide e sinuose abbracciano i prodotti in un’esaltazione di leggerezza.

Allo stesso modo, il salotto Leandro – cifra stilistica, il capitonnè che abbraccia il rivestimento esterno di divani e poltrone – si fonde con le camera Didone, dominata dall’ampia testata. Una seconda proposta contraddistinta da geometrie più rigide e ben definite.  

Nel parterre di ambientazioni non poteva mancare una calda area relax: la sala da pranzo – in cui spiccano le credenze Edipo e il tavolo Romeo – entrambi in lastra di cerejeira, le prime caratterizzate da dettagli in metallo cromato, il secondo da fasce in specchio – lasciano spazio all’angolo più intimo accanto al camino in marmo Grigio Kenya, che avvolge di luce soffusa le nuove poltrone Aida in velluto bianco, realizzate con finitura wengé e con puntale cromato.

I prodotti dialogano tra di loro in perfetta armonia, declinandosi in differenti contesti a seconda della loro funzionalità e trovando così nuova ragion d’essere. Tavolini che diventano comodini (come Ludmilla in marmo bianco) o consolle che possono arredare tanto ingressi quanto soggiorni (come Teseo, con una veste wengé e metallo brunito). È ciò che oggi viene chiesto agli arredi: che offrano uno stile senza tempo e che sappiano stare al passo con le evoluzioni della contemporaneità.

Guarda il video dell'intervista a Stefano Zecca.