“L’ufficio del futuro è un paesaggio mutevole, privo di convenzioni, sempre diverso e creatore continuo di novità”. Michele De Lucchi sintetizza così una tendenza che negli ultimi anni ha coinvolto sempre più il settore ufficio, ambiente che rispetto all’home living ha subito e sta subendo le maggiori trasformazioni stilistiche e concettuali. Un assaggio di questi cambiamenti formali lo offre la Biennale Workplace3.0, che già dal nome (che ha affiancato la tradizionale dicitura Salone Ufficio) mostra chiaramente un’evoluzione verso un sistema integrato, digitale e aperto.
Esito concreto della riflessione dell’architetto De Lucchi è l’installazione La Passeggiata, protagonista dei padiglioni dedicati all’ufficio (22-24). La Passeggiata è una metafora sull’importanza della camminata, del non stare fermi fisicamente – e di riflesso intellettualmente.
L’ufficio nella sua interezza diventa luogo ricco di stimoli: spazi come la reception, la cucina, la sala riunioni, il verde esterno, e perfino per percorso per arrivare alla propria postazione di lavoro. L’installazione vede quindi quattro aree tematiche che riflettono le ipotesi del progettista: il Club, l’area destinata agli incontri e agli scambi con le persone, una sorta di piattaforma di comunicazione in un’atmosfera informale. Uffici aperti e liberi favoriscono le modalità di lavoro possibili, ma anche di convivialità; Uomini Liberi è invece lo spazio dove sviluppare idee e competenze, in perfetto equilibrio tra la creatività del singolo e le potenzialità del team. Agorà, un padiglione ideato per diverse tipologie di incontri (conferenze, presentazioni, esposizioni, spettacoli…), dove creare il senso della comunità. Nel Laboratorio, si concretizza invece il processo creativo che dà origine a documenti, presentazioni, software o applicazioni: qui si apprendono lavori manuali, si esplorano nuovi strumenti, si inventa. Ruolo altrettanto fondamentale è il verde che circonda l’intera installazione, il giardino che offre benessere naturale.