Ebe Collective è il nome dello studio milanese che si occupa di design circolare e servizi di upcycling per brand e produttori del settore tessile. Composto da Giulia Brugnoli, Allegra Rusconi e Benedetta Spandri, Ebe lavora principalmente con i materiali di scarto che vengono recuperati e “riprogettati” per trovare applicazioni diverse da quelle originali. Attraverso la ricerca di alternative di riutilizzo, lo studio prova anche a prolungarne il ciclo di vita e sfruttarne la multifunzionalità.
Da uno scampolo di tessuto a un componente in metallo, l’obbiettivo è evitare che lo scarto perda valore o che finisca in discarica o incenerito aumentando il volume dei rifiuti. Ebe Collective si occupa del progetto dall’ideazione fino alla sua realizzazione, coinvolgendo artigiani e cooperative sociali che conferiscono ulteriore valore ai progetti.
Troviamo un esempio del loro lavoro con K-WAY DUNES per il Terraforma Festival del 2023: attraverso il recupero di lastre di polistirolo utilizzato durante eventi del Fuorisalone e stock di tessuto K-way, Ebe Collective ha realizzato dei pouf dalle forme organiche. Realizzando un cappuccio da rivestimento con i tessuti e attraverso la progettazione a patchwork, hanno creato un paesaggio di dune ergonomiche.
La poltrona Wallis invece nasce dalla collaborazione con Solum Studio: in questo caso i materiali sono tubi di acciaio inox di seconda scelta avvitati insieme e una corda di 63m avvolta intorno al telaio. Questo gioco creato dall’intreccio continuo è esaltato dalle forme perfette che genera, cioè uno schienale e una seduta comodi che si adattano al peso di chi utilizza la poltrona.
La collezione di cuscini e pouf Morbido ha come materiali di partenza scarti di tessuti a fibre multiple, memory foam e gommapiuma. Dopo una serie di prove colore e spessore con la tecnica del patchwork, i campioni sono stati cuciti e riempiti con scarti provenienti da magazzini di imbottiti.
I Twins Stairs, invece, sfruttano altri tipi di materiali: i gradini di una scala a chiocciola in mogano e i componenti di metallo di diverse forme provenienti da scarti metalmeccanici industriali. Il legno diventa una seduta circolare che poggia e interseca tre gambe di metallo grazie ad una scanalatura, che conferisce anche stabilità creando sgabelli funzionali e pratici.
