Dopo l’esuberanza dei moodboard di questi ultimi mesi, ecco che l’arrivo della primavera porta con sé un vento di armonia stabile e una freschezza delicata, senza contrasti bruschi. Eusophia (dal greco eu, buono, e sophia, saggezza) – così abbiamo deciso di chiamare quello di febbraio, mese in cui il clima inizia ad addolcirsi – non è uno stile ma una grammatica equilibrata fatta di colori che danzano tra tonalità analoghe, strette come fratelli sulla ruota cromatica di Johannes Itten, il pittore e maestro del Bauhaus.
Una tavolozza di verdi, dal prato allo smeraldo, dal menta al petrolio, che attraverso una morbida collina ci guida attraverso un paesaggio ricco e variegato di nuances. “C’è una strada nel bosco”, cantava una vecchia canzone italiana, e in cima tra gli alberi una casa solitaria. Accanto a questo scenario un po’ naïf, abbiamo creato un’altra scena: un interno che invita alla calma della vita quotidiana, in una silenziosa forma di empatia universale.
Per citare un’altra canzona (questa però è di Lou Reed): “Just a perfect day, you made me forget myself”, un verso che riassume in poche parole la bellezza di quei momenti perfetti che ci fanno dimenticare di noi stessi e che abbiamo riscoperto attraverso Perfect Days, il meraviglioso film di Wim Wenders candidato agli Oscar 2024 (miglior film straniero).
In lontananza si vede un piccolo edificio: è Black Stilt House, la mini-casetta (è di soli 19 cm di altezza) in mogano lavorato a mano di Ethnicraft. Un filare di alberi che, come i cipressi “alti e schietti” di Bolgheri della poesia di Carducci, segnano la salita. Sono le lampade da terra Aira create da Marcantonio Raimondi Malerba per Horm realizzate in ottone satinato e marmo Carrara o Nero Marquinia.
Come fondo del moodboard abbiamo scelto la carta da parati color ottanio Line Relief di Spaghetti Wall, creata da Sergio Brioschi e Valentina Ventrelli, un sofisticato gioco di ombre e prospettive che abilmente inganna la percezione.
Per accordare graficamente il nostro percorso nella natura abbiamo utilizzato le linee sinuose e organiche del celebre divano Osaka disegnato nel 1967 da Pierre Paulin e prodotto da LaCividina, che permette di creare infinite soluzioni affiancando i suoi elementi dritti e curvi. Design geometrico che evoca gli anni ’60 per il vaso in vetro Johnson di Bloomingville.
Una forma spontanea che si allunga verso terra, proprio come i rami del salice: è la lampada Falkland disegnata da Bruno Munari nel 1964 per Danese. La forma è generata dalla tensione tra tubo in tessuto e i sette anelli di metallo di diametri diversi disposti su tutta la lunghezza. In alto, un riflettore in alluminio difende la luce assecondando le curve del tessuto. Una tonalità luminosa e brillante, con un sottofondo di blu, il verde smeraldo della madia Uni di Piero Lissoni per Cappellini, diventa, grazie anche alla sua forma minimale, il punto focale della composizione di destra.
Una sofisticata punta di verde menta si aggiunge alla nostra tavolozza. È quello del pouf Rebels di Covo, realizzato con un filo di neoprene di vari spessori, flessibile e morbido al tatto, intrecciato a mano secondo tecniche artigianali. Oblò di Casamilano, progettato da Pietro Russo, è un imponente specchio in metallo dal design deciso. La sua caratteristica distintiva sono le due estensioni a forma di tubo, che conferiscono personalità al pezzo e sembrano sostenerlo, anche se in realtà sono elementi puramente decorativi.
Per scaldare l’ambiente abbiamo usato la lampada a parete Plié creata da Paolo Dell’Elce per Il Fanale, che con i suoi raggi plissettati si trasforma in un sole che cala dietro la collina. L’infinito è là in fondo, oltre il sentiero che attraverso le montagne: il paesaggio dipinto sul pannello murale Toscana di Casamance offre uno sfondo armonico di tonalità calde e fresche.
Cambio di scena: rami lunghi e sottili che arrivano a sfiorare il suolo per la tappezzeria Salici WPN 410 di Spaghetti Wall, customizzabile nelle dimensioni per un risultato preciso al millimetro.
La poltrona Nuvola, parte della collezione Paesaggio di SEM con il designer Hannes Peer, ha una struttura in ferro laccato, scocca in legno di palissandro Santos e imbottitura in piuma rivestita in pelle. Per finire, il vaso in terracotta Glazed Shades di Serax. Da utilizzare per composizioni fatte solo di rami e di foglie: un piccolo bosco domestico.