Da uno studio sul Pantheon, il calcestruzzo del futuro

DMAT, startup italiana appena sbarcata negli Usa, mette a punto una nuova generazione di materiali da costruzione

Pantheon, Rome - Photo © Pavel Ilyukhin
Pantheon, Rome - Photo © Pavel Ilyukhin

Il punto di partenza è stata l’osservazione: come fa un edificio come il Pantheon, eretto 1905 anni fa, a rimanere intatto nonostante terremoti, incendi, intemperie e l’erosione del tempo? A indagare il segreto alla base della resilienza del calcestruzzo con cui fu costruito all’epoca degli antichi romani è una ricerca cominciata nel 2017 e guidata dal chimico Admir Masic – professore associato di Ingegneria Ambientale del MIT-Massachusetts Institute of Technology, l’università più all’avanguardia nella ricerca e nello sviluppo dei materiali – appena pubblicata dall’autorevole rivista Science Advances.

A partire da questo studio, la startup italiana DMAT, deep tech company specializzata in materiali d’avanguardia, ha iniziato a sviluppare una tecnologia innovativa per creare nuove tipologie di calcestruzzi durevoli e sostenibili, senza aumentarne i costi di produzione. Fondata da Paolo Sabatini, coautore della ricerca, con lo stesso Masic e altri, DMAT è appena sbarcata negli Stati Uniti.

Pantheon, Rome - Photo © Dmytro Surkov
Pantheon, Rome – Photo © Dmytro Surkov

Certificata in Svizzera dall’Istituto di Meccanica dei Materiali, questa nuova generazione di calcestruzzi è caratterizzata dalla capacità di autoripararsi con un processo attivato dall’acqua che, invece di ammalorare il materiale, richiude le fessurazioni con un processo simile a quello della cicatrizzazione dei tessuti biologici.

Il primo calcestruzzo di nuova generazione a entrare sul mercato si chiama D-Lime e combina performance di durabilità e sostenibilità mai raggiunte prima con un risparmio del 20% di emissioni di CO2 e un risparmio fino al 50% dei costi. La sua realizzazione è affidata direttamente ai produttori che, tramite un piano di licenze, potranno applicare direttamente la nuova formula senza modifiche agli impianti produttivi.

Il mercato del calcestruzzo, infatti, oggi vale circa 650 miliardi di euro ed è chiamato a rispondere all’urgente sfida di decarbonizzare i propri processi produttivi, tra i più impattanti del pianeta, sia per quantità utilizzata nel mondo, sia per emissioni di CO2.

Admir Masic
Admir Masic
Paolo Sabatini
Paolo Sabatini

Come spiega il Ceo di DMAT, Paolo Sabatini, «la missione di DMAT è quella di rendere più green e performante un ecosistema dai volumi enormi come quello del calcestruzzo. Per riuscirci, lavoriamo e continueremo a lavorare inseguendo due macro-obiettivi: aumentare la durabilità di questo materiale diminuendone l’impatto ambientale. Oggi siamo l’unico player che riesce a garantire un miglioramento della performance strutturale del 50% con una riduzione delle emissioni di CO2 del 20%. Un risultato straordinario, soprattutto se si considera che permettiamo di raggiungerlo senza costi aggiuntivi ma, anzi, offrendo il prezzo più competitivo sul mercato. Noi lavoriamo ogni giorno per fare del calcestruzzo un materiale sostenibile al 100%».