Nuove voci nell’art design

Oggetti, luci e arredi dalle sembianze audaci narrano il linguaggio espressivo di Theoreme Editions, maison francese fondata da David Giroire e Jérôme Bazzocchi. Pezzi unici o in edizione numerata ideati da nomi emergenti e animati da sperimentazione, colore e poesia

Theoreme Editions
Theoreme Editions

Dedicata alle nuove generazioni di creativi particolarmente attenti alla scelta dei materiali, alle combinazioni cromatiche e alla dimensione narrativa di manufatti realizzati dalla sapienza artigianale, Theoreme Editions – nome ispirato a uno dei capolavori di Pier Paolo Pasolini, Teorema – produce opere caratterizzate da una forte estetica, in cui l’arte e la sperimentazione diventano i codici essenziali per rileggere il design contemporaneo.

I fondatori sono David Giroire, titolare di un’agenzia di comunicazione, e Jérôme Bazzocchi, proveniente dal settore della cosmetica, entrambi appassionati di design. Dopo il debutto nel 2019 con una linea immaginata da nuovi talenti francesi, selezionati con una attenta ricerca, la maison svela quest’anno la Collection #2, oggetti e arredi creati da una squadra di designer di talento (alcuni nomi: Wendy Andreu, Matéo Garcia, Hall.Haus, Adrien Messié, Pool Studio) invitati a interpretare la poetica di Theoreme Editions.

Jérôme Bazzocchi & David Giroire, Photo © Valentino A. Barbieri
Jérôme Bazzocchi & David Giroire, Photo © Valentino A. Barbieri

Il brief dato ai progettisti era costituito da tre parole: scultoreo, monolitico e minimalista. Da questo sono nate dieci opere in cui spicca il forte legame con l’arte moderna, la scultura e l’epoca della riproducibilità tecnica (citando il saggio di Walter Benjamin): come la panca Constantin di Francesco Balzano ricavata da un unico pezzo di travertino; il tavolo Fibonacci di Adrien Messié ispirato alla celebre sequenza numerica e caratterizzato dal forte contrasto materico tra il piano in legno laccato bianco e la base ceramica verde opaca; o ancora Chain Vase di Services Généraux che reinterpreta la morfologia delle maglie di una catena.

Maze Mirror (Wendy Andreu), Achille Meridienne (Pool), Udo Udo coffee table (Hall.Haus).
T100 Lighting Module (SMCP Design Office), Vase (Matéo Garcia), Pleat Console (Victoria Wilmotte)

Il tavolino Udo Udo di Hall.Haus, dalla struttura organica, è invece il risultato della costante ricerca sulla forma fluida che può assumere il legno, mentre le lampade in alluminio di SCMP Design Office trovano ispirazione nel minimalismo americano.

In una squisita evocazione di correnti artistiche come il Surrealismo e il Cubismo, spiccano
Vase di Matéo Garcia in fibra di vetro laccata – combinazione tra la scansione 3D e le tradizionali tecniche scultoree – e la poltrona Achille di POOL Studio, che sembra plasmata con una materia fluida che scivola su un vivace cubo metallico cromatico.

Fibonacci Table & Side Table (Adrien Messié), Chain Vase (Services Généraux), Chair (Exercice)
Achille Armchair (Pool). Tutte le foto, salvo indicato altrimenti, © Valentin Fougeray

Infine, l’era industriale delle macchine e della produzione in serie è narrata nella Pleat Console realizzata da Victoria Wilmotte con Atelier François Pouenat, nella sedia di Exercice Studio composta da due fogli piegati di alluminio e nel Maze Mirror di Wendy Andreu, imponente monolite a misura d’uomo caratterizzato da un inedito gioco di riflessi attraverso cui osservare senza essere percepiti.