Letizia Caramia, italiana, e Morten Thuesen, danese, sono i due volti dietro allo studio di design (loro preferiscono definirlo “compagnia”, termine più antico) Older, che hanno fondato nel 2013. Si sono conosciuti a Londra, dove entrambi lavoravano per Alexander McQueen. Coppia nel lavoro e nella vita, si sono poi trasferiti a Milano dove hanno iniziato a progettare e produrre uniformi sostenibili nei materiali e nel packaging (compostabile), sofisticate e studiate per clienti di rango come The Shard, il grattacielo londinese progettato da Renzo Piano, o Fjordenhus, il primo edificio disegnato dall’artista Olafur Eliasson.


«Il nostro linguaggio progettuale è una pratica costante di allargamento dei confini, e fonde insieme design, architettura, arte e pensiero consapevole», spiegano. «Il nostro background è un mix di Italia e di Danimarca, a metà tra arte e design. Il nostro metodo progettuale è incentrato sulla ricerca di un linguaggio comune, e sul creare cose che mettono in discussione l’idea di “buon gusto”. Vogliamo creare qualcosa che apra al dialogo. Di base, cerchiamo di dare un nuovo “sound” al design contemporaneo».

Nel 2018, alle uniformi organiche iniziano ad affiancarsi i primi pezzi di arredamento progettati da Older, sempre seguendo gli stessi criteri: una continuità tra abbigliamento e design che loro definiscono “furniform”, un po’ mobili e un po’ uniformi.


A Natale del 2020, in pieno lockdown, i due sono a Pietrasanta, in Toscana, dal padre di lei, di professione artigiano. I materiali di scarto trovati nel suo studio sono diventati per Older il punto di partenza per una serie di sperimentazioni, da cui sono nati la seduta Scarpette, a cui oggi si affianca un tavolo, e il carrello di servizio Carolino. Il nome della seduta viene dai piccoli “piedi” in cui terminano le tre gambe; il carrello ha come base un elemento contenitore. E i loro colori sono quelli, vivaci, delle bandiere. «L’isolamento è stato un momento solitario, la nostra idea era di creare amici in grado di trasmettere calore, un po’ come Geppetto con Pinocchio».

Nina Yashar, fondatrice di Nilufar Gallery e talent scout di fama internazionale, ha scoperto entrambi i progetti durante un aperitivo alla casa-bottega milanese dei due designer, freschi di trasferimento. E ha deciso di esporli nel suo spazio e di inserirli nel suo progetto di e-commerce curatoriale Picked by Nina.