Il marmo dove (e come) non te l’aspetti

I luxury brand esplorano e sperimentano nuovi utilizzi e interpretazioni delle pietre naturali per arredi e interni preziosi, ad elevate prestazioni e attenti alla sostenibilità

Super sottile ed etereo, nonostante il suo peso, oppure materico, scultoreo e architettonico; prezioso ma resistente, con particolari trattamenti antimacchia e antigraffio, ma soprattutto sostenibile. I luxury brand esplorano e sperimentano nuovi utilizzi e interpretazioni inedite del marmo, con grande attenzione all’ambiente per salvaguardare la materia naturale, evitando gli scarti.

Visionnaire, Kerwan by Alessandro La Spada
Visionnaire, Kerwan by Alessandro La Spada

A partire da Visionnaire, che sceglie per i nuovi tavoli il marmo con finitura brevettata Azerocare di Antolini, un processo protettivo e di impermeabilizzazione specifico per marmi e onici che garantisce la protezione permanente contro macchie e corrosione causate dal contatto delle superfici con sostanze organiche acide, trasformando questi preziosi marmi in piani facili da pulire con acqua, sapone neutro e un semplice panno umido non abrasivo; un processo protettivo eco-friendly che non produce alcuna emissione nell’atmosfera né genera scarti di lavorazione, in linea con la visione green di Visionnaire.

Medea, Huo by Steve Leung
Medea, Huo by Steve Leung

Medea e Armani|Dada esplorano le infinite applicazioni del marmo nelle nuove collezioni ispirate all’Oriente e alla convivialità: Medea declina il marmo nel piano del tavolo Huo, prima collaborazione con l’architetto e interior designer di Hong Kong Steve Leung, un top ideale per ospitare l’intera cerimonia del tè a cui si ispira la collezione. Armani|Dada invece personalizza il nuovo mobile bar Midnight, raffinata citazione dell’estetica giapponese, con il pregiato piano di lavoro in marmo Rosa Portogallo, sul quale sono stati aggiunti supplementi specifici per la preparazione di cocktail, come il tagliere, il bar-mat in acciaio traforato, il porta-ghiaccio e un mini-lavandino.

Armani|Dada, Midnight
Armani|Dada, Midnight

Catturano l’attenzione i tavoli scultorei e scenografici dello studio londinese Duffy London della collezione Civilization: pezzi unici dove la base in marmo è un’architettura nell’architettura, interamente scolpita a mano e ispirata a incredibili monumenti ricavati nella pietra e sopravvissuti alla prova del tempo, come il tempio Al-Khazneh a Petra in Giordania, il “castello solitario” Qasr-al-Farid a Mada’in Saleh, in Arabia Saudita, e il tempio Kailasa a Ellora Caves, Maharashtra, in India.

Duffy London, Petra
Duffy London, Petra

Ed ancora, Salvatori, che presenta un’innovativa tecnica di lavorazione del marmo, con la chaise-longue Curl progettata da Piero Lissoni, ottenuta da un unico blocco di pietra naturale grazie alla tecnologia Cad/Cam, portando il materiale ai suoi limiti “per togliere dal marmo solo ciò che era superfluo” ispirandosi al concetto creativo di Michelangelo.

Salvatori, Curl by Piero Lissoni
Salvatori, Curl by Piero Lissoni


Lithos Design
e Kreoo strizzano l’occhio al comparto luxury, con prodotti d’arredo di alto livello, come il tavolo Pluvio di Matteo Nunziati per Kreoo (in copertina), con un piano in marmo che appare liquido, come increspato e ondulato, e come il tavolo Petalo di Raffaello Galiotto per Lithos Design, con la base formata da tre petali lievemente sovrapposti come una corolla, frutto di un mix di tecnologia e saperi manuali per curvare e sagomare il marmo riducendo lo scarto al minimo.

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Infine, Budri, che con Patricia Urquiola esce dai confini dell’arredamento sperimentando il marmo come elemento decorativo dei manici delle borse di Valextra, in un incontro sorprendente tra la morbidezza della pelle e la durezza della pietra.