Cantiere Galli Design

“Est Modus in Rebus”, vi è misura nelle cose (dalle Satire di Orazio), come si legge nel progetto grafico per le brochure. La misura per Cantiere Galli Design, Interior Design Center insediatosi da qualche mese a Roma e dedicato al mondo dell’abitare, è nell’equilibrio e nella cura dei contenuti. A partire dal progetto per l’identità grafica sviluppato da Marcello Pirovano.
Attraverso un processo di astrazione, il designer ha declinato le immagini simbolo dell’uovo e del gallo, scelte in riferimento al nome del luogo e dei fondatori: “le forme geometriche contenute nell’uovo sono le 14 parti che, riordinate e ricomposte compongono il gallo nel pittogramma…la forma astratta ma al contempo tridimensionale è un omaggio al tangram, strumento archetipico e gioco per costruzioni immaginarie”. All’interno del design center la costruzione dello spazio espositivo è ugualmente accurata, sicuramente meno immaginaria nella concreta e completa selezione di finiture e rivestimenti per superfici, lampade e arredi, accessori e complementi, materiali e letture, in un allestimento curato da Arianna Lelli Mami e Chiara Di Pinto di Studiopepe.

“Ho sempre desiderato uno spazio dove l’accoglienza, la cura e la cultura del progetto e il servizio su misura fossero le vere protagoniste. Vogliamo portare avanti un nuovo modo di fare business creando con le aziende dei gruppi di lavoro a supporto dei progettisti che in questo modo trovano una esperienza trasversale unica e importanti vantaggi operativi e logistici”, racconta Eleonora Galli che insieme con Alessandro Galli e Francesco Zancani ha dato vita a questo ‘cantiere’ del progetto.
Uno spazio espositivo e di vendita che privilegia la ricerca nei materiali e nelle tecniche oltre che partner di eccellenza come Piastrelle Mosa, Matteo Brioni, The Paint Makers Company, Wall&Decò, Brokis, Cristina Rubinetterie, Linvisibile, Agape e Agapecasa, Tm Italia, DeCastelli, Arper, Falma, Fantoni e Material Connexion, che qui ha installato una piccola ma preziosa materioteca.

Per proseguire con le citazioni, “Una stanza tutta per sé”, (famoso saggio di Virginia Woolf) titola lo spazio, intellettuale e fisico, che Cantiere Galli dedica al progetto culturale curato da Domitilla Dardi che per il 2017 è incentrato sul tema Personale/Condiviso e che offre a progettisti contemporanei la possibilità di creare, appunto, “una stanza tutta per sé” per tracciare un “ritratto personale del proprio modo di intendere lo spazio dell’invenzione, del pensiero e delle idee”.
La prima ‘stanza’ del 2017 è interpretata da Giuseppe Arezzi con Beata Solitudo, un rifugio per l’eremita contemporaneo, tecnologico, mutante e primitivo: una piccola casa con l’essenziale per vivere da soli, un’architettura in legno con una struttura autoportante che potrebbe essere collocata ovunque nel mondo.

 

Foto Credits: ©Francesco Conti