Natuzzi Italia, un mondo di comfort da scoprire

Quali novità sono state presentate alla nuova edizione del Salone di Milano?

Natuzzi Italia anche quest’anno ha presentato al Salone numerose novità per la zona living, la zona notte e la zona dining, con oltre 20 nuovi modelli tra divani, letti, tavoli e sedie; molte le novità all’interno della collezione Re-vive, e nuove proposte per i complementi e gli accessori con lampade, tavoli, tavolini, tappeti e vasi.
Per quanto riguarda i divani, uno dei progetti di punta è stato sicuramente il divano Herman disegnato da Manzoni e Tapinassi. Credo che sia un progetto che coniuga armonia, design e sapienza artigianale in modo perfetto, giocando con forme e dimensioni. Per quanto riguarda l’area dining, invece, siamo molto soddisfatti della collaborazione instaurata con Victor Vasilev che ha disegnato per noi la collezione Leggero.

Quale concept e quale filosofia legata al brand intendete promuovere? Penso anche alla nuova campagna stampa…

Il concept sul quale è stata ideata la nuova collezione Natuzzi Italia è l’armonia che rappresenta l’archetipo su cui prende forma il DNA del brand: Natuzzi coniuga design, funzione, materiali e colori, creando armonia negli spazi. Il concept portante è dunque l’armonia tra oggetti, un’armonia da vivere in casa, che fa di Natuzzi un Harmony Maker, claim scelto per la nuova campagna.
L’anima di Natuzzi Italia è nell’incontro di queste due parole perché harmony è un concetto astratto, aspirazionale e delicato, maker invece è concreto, evoca l’artigianalità, il fare sincero, il costruire.
La nuova campagna creativa come anche lo stand in fiera sono un richiamo forte e diretto alla Puglia che, con i suoi meravigliosi colori, rappresenta la nostra musa e la nostra casa. È il paesaggio dell’anima, essenza della nostra identità e linfa vitale di tutto il nostro lavoro.

La vostra ricerca stilistica verso quali soluzioni si è orientata?

La ricerca stilistica in Natuzzi è un lavoro che procede senza soluzione di continuità e parte dal progetto fin dalle sue prime fasi. Questo ci aiuta a essere sempre coerenti e fedeli al nostro DNA che è fatto di ricerca estetica, design, artigianalità e funzione. Queste diverse componenti devono procedere in equilibrio per creare un prodotto, o meglio una collezione, che possa esprimere al meglio la nostra identità. La collezione viene interpretata con i nuovi mood sviluppati dal Centro Stile che raccontano la filosofia del colore fondata sui neutri perfetti. Una proposta di stile senza tempo, un moderno “less is more” dove linee pulite e forme pure diventano le pietre miliari in questo percorso verso l’armonia.

Avete puntato maggiormente sul massimo comfort – quindi importanti imbottiture – o sul design ricercato – tradotto in particolari lavorazioni?

Le due cose per noi vanno sempre di pari passo. La grande sfida è offrire ai nostri clienti dei prodotti che abbiano un design innovativo, attento ai trend del momento, una qualità altissima e un comfort senza paragoni.
Ad interpretare la filosofia dell’abitare Natuzzi Italia, sono stati invitati i designer Maurizio Manzoni e Roberto Tapinassi dello Studio Memo, Victor Vasilev, Claudio Bellini, Mauro Lipparini, Bernhardt & Vella, a cui si aggiungono le proposte nate dal Centro Stile Natuzzi che ha curato anche lo sviluppo dei nuovi rivestimenti, tra cui nuove pelli naturali e tessuti e le nuove imbottiture realizzate con materiali innovativi per garantire il massimo comfort.

Come riuscite ad essere costantemente innovativi?

La nostra capacità di innovare risiede innanzitutto nelle persone che lavorano all’interno del Gruppo per le quali l’innovazione è un’attitudine. Il cuore pulsante da cui nascono le nuove idee è il Centro Stile, il luogo dove ogni prodotto Natuzzi viene concepito, il posto dove la produzione artigianale si fonde con la sperimentazione tecnologica. Nel Centro Stile 120 tra architetti, interior designer, coloristi, specialisti nella pelle, nei tessuti e nel legno elaborano oltre 6000 sketch ogni anno. Di queste idee soltanto una piccola parte diventeranno prodotti che entreranno a far parte delle collezioni Natuzzi.

Rispetto lo scorso anno, avete avuto un incremento di fatturato? Quali sono i Paesi in cui avete ottenuto maggiori risultati?

Il fatturato consolidato del Gruppo ha fatto registrare nel 2015 un incremento del 5,9% rispetto al 2014. In termini di aree geografiche, le Americhe registrano un incremento di fatturato pari al 6,0%; l’EMEA registra un incremento del 4,9% trainato dalle vendite nel Regno Unito che si conferma secondo mercato in ordine di importanza per il Gruppo dopo gli Stati Uniti.
Proseguono i progressi nell’area Asia-Pacific, in incremento del 16,0%, e in particolare in Cina, mercato più importante di tutta l’area, seguita dalla Corea.

Nel 2015 avete condotto circa 100 nuove aperture nel mondo, con Usa e Asia in testa. Proseguirete su questa strada? Dove?

La nostra strategia punta a capitalizzare gli investimenti fatti in questi anni sul brand: oggi Natuzzi è la marca più conosciuta nel settore arredamento tra tutti i consumatori di beni di lusso che acquistano prodotti di design. Per questo abbiamo puntato sul rafforzamento della catena retail internazionale.  Anche per quest’anno continueremo a lavorare sullo sviluppo retail così come sul rafforzamento della brand awareness.
Il 2016 si è aperto con l’inaugurazione di un nuovo store Natuzzi ad Amman in Giordania. Le nuove aperture si localizzeranno in quelle aree del mondo a più alto potenziale di crescita, l’Asia e la Cina in particolare, sulla quale continuiamo ad investire nonostante il rallentamento dell’economia, il Nord America e alcuni paesi europei.
Nel 2016 ci sono state anche alcune aperture internazionali molto importanti: la prima Natuzzi Re-Vive Gallery in Uruguay a Punta del Este e il primo store Natuzzi Italia a Philadelphia, per esempio. E poi il primo Natuzzi Essence a Treviso. Si tratta di un corner modulare creato ad hoc per gli store multimarca di alta gamma che nasce per offrire un’esperienza di marca memorabile anche in spazi ridotti.

Le prossime innovazioni di prodotto che cosa riguarderanno? Materiali, design o allargamento ad altri prodotti?

Le innovazioni che nel futuro cambieranno il modo di vivere sono a mio avviso tre: small space living, ovvero prodotti in grado di adattarsi perfettamente ad ambienti di piccole e piccolissime dimensioni, tipici del crescente fenomeno dell’urbanizzazione, senza dover rinunciare all’estetica; internet of thinks, prodotti che interagiscono intuitivamente con le persone e l’ambiente circostante; e infine self assembling, mobili che, grazie a piattaforme di e-commerce, arrivano direttamente a casa e sono assemblati dal consumatore.