Con sede a Londra, Reality is__ è uno studio di design guidato dall’architetto italiana Carola Migliore e dal designer britannico Miles Wagner. Con un approccio prevalentemente artistico, lo studio crea installazioni per marchi, mostre e progetti sperimentali, concentrandosi sul pubblico e sulla sua psicologia. Questa visione è ben riassunta da una citazione di Gio Ponti, che lo studio ha fatto propria: “Per ogni finestra, l’architetto deve immaginare una persona che guarda fuori. Per ogni porta, una persona che la varca”. Lo studio si concentra sulle idee pure e semplici insite nell’arte, creando esperienze memorabili che risuonano in chi le vive. L’intersezione di diverse discipline, unita a una forte componente emotiva, è il tratto distintivo dello studio.
Come descrivereste Reality is__ a qualcuno che scopre il vostro lavoro per la prima volta?
Carola: Siamo uno studio di design con un approccio prevalentemente artistico. Creiamo installazioni per brand di vario tipo, mostre e progetti più sperimentali. Ci interessa molto la relazione con il pubblico e la sua psicologia, perciò ci concentriamo su come i visitatori si muovono all’interno di uno spazio, cosa provano, come si connettono con la storia che raccontiamo e cosa si portano via, a livello emotivo, dopo l’esperienza.
C’è una citazione di Gio Ponti che riassume bene questa nostra attenzione: “Per ogni finestra, l’architetto deve immaginare una persona affacciata. Per ogni porta, una persona che l’attraversa.”

In che modo l’approccio artistico influenza il vostro modo di lavorare?
Miles: Siamo interessati all’idea pura e semplice che è intrinseca all’arte – qualcosa di singolare ed emotivo. Con la progettazione ci troviamo spesso a dover rispondere a delle esigenze o risolvere dei problemi, ma il nostro approccio mira a creare esperienze costruite attorno a un’idea chiara e unica, capace di entrare in risonanza con il pubblico e lasciare un ricordo intenso dopo l’esperienza. Seguiamo questo approccio anche quando rispondiamo a brief specifici da parte di brand o istituzioni culturali: cerchiamo di individuare la parte della narrazione più interessante e immediata, e sviluppiamo il progetto a partire da lì. Il nostro lavoro comprende anche installazioni più aperte e sperimentali, che progettiamo e realizziamo in modo autonomo, senza un brief esterno. Molte di queste idee nascono da un “Non sarebbe bello se…” e si sviluppano da lì. Alcune portano con sé un messaggio preciso o pongono una domanda, altre sono più istintive, semplicemente una sensazione o un tema che vogliamo esplorare. Echo Archive è nato proprio così. Ci siamo ossessionati con l’idea di rendere la musica visibile in modo tangibile, così abbiamo iniziato a sperimentare, e da lì è nato un progetto. L’abbiamo proposto a diversi festival, e alla fine ha trovato spazio al Lighting Festival di Cincinnati, negli Stati Uniti, lo scorso ottobre.


Chi sono stati alcuni dei vostri mentori e in che modo hanno influenzato il vostro modo di pensare e lavorare in Reality is__?
Carola: Credo sia un insieme di persone, ognuna delle quali ha contribuito a plasmare qualcosa lungo il percorso. Ho avuto la fortuna di conoscere personalmente Italo Lupi per molti anni – uno dei grandi maestri della grafica – da cui ho imparato molto sull’intersezione tra grafica, architettura e percezione del pubblico.
Sia io che Miles abbiamo lavorato con Alex McCuaig a MET Studio, e ancora oggi lo incontriamo regolarmente per confrontarci con lui su varie idee, continuando a imparare molto da lui. Alex mi ha dato grandi opportunità, come trasferirmi per diversi mesi a Dubai e lavorare al Mobility Pavilion per Expo, insieme a team come Foster + Partners e Weta Workshop – un’esperienza incredibile! Ci sono poi anche persone che non conosciamo personalmente, ma che sono di grande ispirazione per noi. Es Devlin, per la sua continua innovazione nelle sue scenografie; Paul Cocksedge, per la capacità di realizzare un’idea chiara e lasciare che il processo faccia parte del risultato finale; e CJ Hendry, per la scala e il senso di gioco che porta nelle sue mostre.
Miles: In più, impariamo tantissimo anche semplicemente confrontandoci con amici che lavorano nei settori creativi più diversi, e non solo. Alcuni hanno fondato i propri studi o attività, ed è stimolante stare a contatto con persone ambiziose – c’è un senso di slancio condiviso, come se ci si trascinasse a vicenda.
In che modo i vostri background diversi influenzano il modo in cui lavorate insieme?
Carola: Culturalmente, abbiamo approcci diversi. C’è sicuramente un modo italiano di affrontare il progetto, e un modo inglese – e abbiamo imparato quando è il momento di affidarci all’uno o all’altro! Non è sempre la stessa persona a guidare il processo, ci alterniamo a seconda di ciò che serve, e questa flessibilità è diventata una parte fondamentale del nostro modo di lavorare.
Miles: Il fatto che Carola sia architetto e che io abbia un background in design industriale e branding ci permette, con Reality is__, di coprire molti ambiti. Ci interessa l’idea forte, ma sappiamo anche come trasformarla in realtà. Questo significa che possiamo portare un progetto da uno schizzo iniziale fino alla sua realizzazione, senza perdere ciò che rendeva entusiasmante l’idea fin dall’inizio.

Cosa vi ha spinto a fondare Reality is__?
Miles: Abbiamo sempre sperimentato parallelamente alle nostre esperienze lavorative con idee e piccoli progetti, ma durante il Covid abbiamo iniziato a sviluppare molto più seriamente insieme un progetto chiamato ALIVE: un’installazione con al centro la musica che esplorava nuovi modi per far vivere alle persone l’ascolto di un album discografico, soprattutto in un momento in cui gli eventi dal vivo non erano possibili. Abbiamo elaborato un concept partendo dai nuovi parametri di prossimità sociali, ma abbiamo anche iniziato a pensare concretamente a come realizzarlo, fino ad arrivare a creare un pitch deck completo.
Carola: Spoiler: il progetto in realtà non si è mai realizzato! Ma ci ha fatto capire quanto desiderassimo avere la libertà di esplorare idee diverse, dandogli tutta la nostra attenzione e non come progetto on the side. E dopo aver presentato ALIVE e il nostro modo di pensare a molto persone, è poi nata l’occasione giusta e abbiamo realizzato il nostro primo progetto insieme durante la Milano Design Week per il brand automobilistico CUPRA. Da lì è nato Reality is__!
Da dove viene il nome Reality is__?
Carola: Reality is__ nasce da qualcosa che dicevo spesso quando sono arrivata in Inghilterra – “the reality is… blah blah” – e a un certo punto abbiamo scherzato sul fatto che potesse essere il nome di uno studio, perché ci piaceva quanto suonasse aperto. Dà la sensazione di qualcosa di incompleto… ma in modo stimolante, aperto alla collaborazione. Abbiamo aggiunto i trattini bassi proprio per suggerire che c’è ancora qualcosa che deve arrivare, come un cursore lampeggiante a metà frase.

La collaborazione ha un ruolo centrale nel vostro lavoro?
Carola: Assolutamente! Essendo uno studio piccolo, collaborare con altri è davvero importante. Coinvolgiamo spesso altri creativi– sound designer, 3D artist, creative technologist – per aiutarci a dare forma alle nostre idee. A volte collaboriamo anche con altri studi, più piccoli o più grandi di noi, a seconda della scala del progetto.
Miles: Partiamo sempre da un concept chiaro, sviluppato internamente, e poi lo costruiamo insieme alle persone giuste. Chi lavora con noi porta sempre uno sguardo diverso, e spesso il progetto prende direzioni inattese – cosa che per noi ha un grande valore. Mantiene il processo aperto e lo protegge dalla ripetitività.
Quali sono i prossimi passi per Reality is__? Avete qualche progetto che aprirà a breve?
Miles: Stiamo lavorando a diversi progetti in questo momento e ci piacerebbe esplorare anche altri ambiti dell’arte e del design – in particolare siamo molto interessati alla scenografia per musica, teatro e cinema, dove la performance e il pubblico sono naturalmente al centro della progettazione. Al momento siamo nel pieno dello sviluppo di quello che rappresenta, finora come studio, il progetto più grande: una mostra per uno dei più importanti musei di Londra. È un progetto davvero entusiasmante per noi, non solo per la sua portata, ma anche per la profondità dei contenuti, che intrecciano alcune delle tematiche che ci appassionano di più. Non possiamo ancora svelare molti dettagli, ma l’apertura è prevista per l’inizio del 2026, e non vediamo l’ora di vedere come il pubblico reagirà.