Giugno: in the mood for blue

Il colore più rilassante e fresco dell’iride declinato in otto pezzi di design, dal 1965 (ma appena rieditato in una nuova versione) a oggi

Moodboard in the mood for blu
Moodboard in the mood for blu

Il blu è il colore della profondità, del sogno, dell’altrove. Nell’interior design è un alleato potente per evocare emozioni e trasformare gli spazi. Tinta profonda come gli abissi, una delle più basse lunghezze d’onda che l’occhio umano riesce a percepire.

Cube by Jakuets, design Naoto Fukasawa
Cube by Jakuets, design Naoto Fukasawa

Yves Klein, con i suoi celebri monocromi, ha esplorato le potenzialità spirituali e sensoriali del blu puro. Nel 1960 aveva addirittura brevettato un pigmento, l’IKB (International Klein Blue), vibrante, assoluto, quasi immateriale. Un colore/idea che malgrado il fatto di non essere mai stato prodotto su scala industriale è riuscito a influenzare l’estetica di un’epoca.

Spider by Oluce, design Joe Colombo
Spider by Oluce, design Joe Colombo
Tiki by Established&Sons, design Nao Tamura
Tiki by Established&Sons, design Nao Tamura

Non a caso nel 1970 un altro grande talento creativo, Verner Panton, rendeva il blu protagonista di Visiona II Fantasy Landscape, installazione (oggi diremmo “immersiva”) in cui forme organiche e psichedelia cromatica creavano un ambiente radicale. Come essere in un acquario, con lampi fucsia, rossi, gialli.

Piscine by Adrenalina, design Studio Charlie
Piscine by Adrenalina, design Studio Charlie

Nei Giardini Majorelle di Marrakech, il blu – una sfumatura speciale, intitolata al pittore francese Jacques Majorelle che qui visse dagli anni ’30 – dipinge pareti e fontane in contrasto con il verde lussureggiante ed evoca la frescura dell’ombra: un uso scenografico e identitario del colore, capace di definire un luogo.

Panama by Reda Amalou
Panama by Reda Amalou
Alumette by Foscarini, design Francesca Lanzavecchia
Alumette by Foscarini, design Francesca Lanzavecchia

Più intima è la camera da letto nella casa anni ’20 dell’architetto e urbanista Bruno Taut (1880-1938): un interno azzurro e celeste che rifletteva l’ideale espressionista di un luogo capace di elevare lo spirito.

Nel manifesto del Bauhaus, il colore è inteso come “mezzo architettonico essenziale”, in grado di “strutturare lo spazio e determinare l’atmosfera”, affermando così una funzione non solo decorativa ma progettuale. Oggi il blu ritorna in più sfumature: dal blu polvere, sofisticato e consapevolmente rétro, ai toni più vibranti ed elettrici. Mille personalità, tutte magnetiche e capaci di catturare.

Artwork by Maripina Cappelletti