Clerkenwell Design Week, tra design e architettura

La kermesse apre le porte di showroom ed edifici storici che valorizzano la creatività locale e internazionale

Clerkenwell Design Week - Photo © Sam Frost
Clerkenwell Design Week - Photo © Sam Frost

La Clerkenwell Design Week è un’esperienza diffusa in uno dei quartieri più caratteristici di Londra. Si svolge in soli tre giorni, in un distretto articolato ma compatto, coinvolge showroom e installazioni in un equilibrio ideale fra design e cultura. L’edizione che si è appena conclusa ha confermato appieno questa distintiva identità della kermesse, ormai giunta alla sua 14esima edizione – la più ampia di sempre con oltre 16 destinazioni e 160 showroom coinvolti.

Arredo, luce, finiture, superfici, tessuti: il design è rappresentato attraverso molteplici espressioni, attingendo soprattutto dalla creatività locale, ma anche da marchi italiani ed europei che guardano al mercato inglese con forte interesse.

Accanto alle novità di prodotto e alla ricca proposta in scena, l’aspetto forse più interessante è legato alla modalità espositiva che la design week mette in campo, e che la rende attrattiva ma anche accessibile e ispirazionale. Crea infatti un’esperienza realmente immersiva nel distretto e nella sua offerta progettuale grazie all’efficace sinergia con i sempre più numerosi negozi del design che popolano le sue vie e ai padiglioni espositivi che costellano piazze e parchi del quartiere. Ma ancor più grazi alla collaborazione con i vari edifici storici, anche religiosi, che creano un ponte fra il glorioso passato e lo spirito contemporaneo cosmopolita della città.

Venue dal fascino regale che si sono prestate all’evento sono The Charterhouse e Charterhouse Square. Risalente al XIV secolo, The Charterhouse è un complesso di edifici storici, cortili e spazi verdi che riflettono oltre 600 anni di storia britannica. Per la prima volta Charterhouse ha fatto da cornice ad arredi contemporanei, lampade, pezzi decorativi fino alle carte da parati e tessuti di Colefax and Fowler – accanto a una serie di marchi del settore bagno, da Geberit e Toto a Bette, C.P. Hart e Victoria and Albert Baths.

All’esterno, Charterhouse Square ha ospitato l’outdoor design, insieme alla nuova scultura di Alex Chinneck, appositamente commissionata da CDW: un progetto che segna un ritorno dell’artista alla scultura realizzata con mattoni e giochi di prospetti architettonici.

All’interno di St Bartholomew the Great, una chiesa medievale con nove secoli di storia, l’esposizione di Church of Design ha dato vita a uno scenario di incredibile fra l’antico e il moderno. Tra gli espositori, Roche Bobois e Moroso. Qui si sono anche svolte le conversazioni “Design Dialogue by Sandow”, per tutta la durata del festival.

E ancora, la St James’s Church ha accolto la British Collection, una selezione di marchi e talenti UK. Mentre la suggestiva cornice di The Order of St. John è stata selezionata per dar voce a Detail, una gamma di marchi e arredi da tutto il mondo – testimone autorevole del Made in Italy era Ethimo che con i suoi arredi outdoor ha creato un immersivo “giardino segreto” nel chiostro.

Infine, i labirintici spazi della House of Detention – antica prigione vittoriana – sono stati illuminati dalle aziende dell’illuminazione che qui hanno esposto le loro creazioni.