DATA SHEET
Owner: Campbell Brown
Interior design: Julie Hillman Design
Architecture: Ingrid Hustvedt / Hustvedt Cutler Architects
Contractor: Myriad Construction Services, Inc.
Lighting: Andrea Branzi, Chairish, Edward Barber and Jay Osgerby, Galerie Kreo, Ico Parisi, Lightology, Louise Poulsen, Meubles Et Lumieres, Sebastian Errazuriz, Wa Design Gallery
Custom kitchen cabinetry: Boffi
Rug: custom made by Beauvais, Solstys, Soufiane Zarib
Fireplace: Officine Coppola
Chandelier: Nacho Carbonell
Stylist: Julie Hillman, Miller Pyke, Christina Barreiro
Photographer: Manolo Yllera
All’orizzonte, lo scorrere lento dell’Hudson River diviene un suggestivo palcoscenico per un progetto immobiliare tra i più esclusivi dell’Upper West Side di Manhattan. Immerso tra giochi d’acqua delle fontane e ristoranti raffinati come Harry’s Table by Cipriani, Waterline Square, inaugurato nel 2022, ha trasformato l’intero quartiere diventando un punto nevralgico di Riverside Park.


Ed è in questo contesto che l’interior designer Julie Hillmann ha reimmaginato la Penthouse di Campbell Brown – giornalista vincitrice di un Emmy – e della sua famiglia dando vita a una fusione armonica tra i diversi ambienti. La sfida maggiore era quella di creare un layout aperto che sfruttasse i cinque metri di altezza dei soffitti e il panorama mozzafiato sul fiume Hudson, realizzando spazi fluidi, flessibili e versatili.
Una completa ristrutturazione dell’attico situato al 38esimo piano e composto da quattro camere da letto, cinque bagni (con l’aggiunta di un nuovo bagno per gli ospiti), un bar e due piccoli uffici, per accogliere eventi esclusivi e al tempo stesso l’intimità della vita familiare. A partire dal layout irregolare delle stanze, il team di progetto ha creato pezzi personalizzati e su misura nell’idea di rendere gli ambienti più lineari a livello visivo.



E per migliorare il flusso di tutta la dimora ha posizionato armadi, creato corridoi e riorganizzato gli ingressi. Pensati come spazi fluidi e trasformabili, nel soggiorno e nella family room spiccano librerie a tutta altezza realizzate in acciaio che trasmettono una sensazione di continuità tra le zone funzionali, come fossero una separazione concettuale tra le due aree.
La sala da pranzo e l’ingresso presentano invece elementi distintivi che fanno fluire senza soluzione di continuità gli ambienti, come i pannelli in legno sulle pareti e i due tappeti su misura, disegnati dalla stessa Julie Hillmann, diversi nello stile e nella forma ma con accenti cromatici identici.


Concepito come elemento totemico, il tavolo modulare progettato dalla designer si compone di tre basi separate a piedistallo con top in pietra dalle forme geometriche uniche, mobili e dotate di ruote, facilmente fissabili o separabili, nell’idea di creare un complemento d’arredo multi-funzionale su cui esporre anche libri e sculture.
Nella visione di Hillmann, la “dinamicità” diviene un fattore determinante, come si percepisce anche nel design del divano che trasforma la camera dedicata agli ospiti in una stanza multimediale e di intrattenimento. E tra i pezzi da collezione spiccano un daybed in alabastro di Rick Owens, sedute di Pierre Paulin, lampade di Ico Parisi, creazioni di Gaetano Pesce, un tavolo da caffè in legno pietrificato di Hugo Franca, sedute di Rogan Gregory, un imponente lampadario plasmato da Nacho Carbonell e un tavolino scaturito dalla creatività travolgente di Misha Kahn. Nel segno del collectible.

