Al centro di Euroluce 2025, le giornate di domani 10 e di giovedì 11 avranno in calendario un evento speciale: The Euroluce International Lighting Forum – Light for Life. Light for Spaces – con venti voci internazionali, tra cui Robert Wilson e Marjan van Aubel, che rifletteranno sull’impatto della progettazione della luce.
Gli incontri e workshop si terranno nell’Arena The Forest of Space progettata dell’architetto Sou Fujimoto, una sorta di arena che funziona anche come spazio di scambio di idee o di relax. Ne parliamo con Carlo Urbinati, Presidente di Assoluce di FederlegnoArredo.

Qual è stato il punto di partenza di questa iniziativa?
È abbastanza lontano: nei primi mesi della pandemia con il consiglio di Assoluce abbiamo avviato un lavoro per cercare di comprendere che cosa non soddisfacesse più un vasto numero di espositori di Euroluce, che poi siamo noi (Urbinati è presidente e fondatore di Foscarini, ndr). Ci siamo resi conto di una cosa: il pubblico del Salone e quello di Euroluce si sono nel tempo differenziati, “disaccoppiati” per così dire. Per il progresso tecnologico, che tra l’altro ha determinato la nascita di figure professionali che in Italia purtroppo non sono ancora riconosciute e che all’estero sono addirittura previste e prescritte per legge: i light designer.

Ma non si tratta sempre di design?
Non solo. Questi professionisti sono quelli che decidono come dovrà essere illuminato un progetto, con quali apparecchi. Figure sempre più lontane rispetto all’immagine di Euroluce come episodio ancillare del Salone: a loro interessa capire anche la parte tecnica, sono persone specializzate. E avevano iniziato a perdere interesse nella manifestazione. Riprendere il dialogo con loro per noi è fondamentale: mettere il visitatore al centro dell’attività del Salone significa appunto mettersi in grado di attirare le presenze che interessano agli espositori. Se ci sono i visitatori interessati, arrivano anche gli espositori.

Già con il lavoro di Beppe Finessi (curatore di The city of lights, serie di mostre/installazioni all’interno di Euroluce 2023, ndr) eravate andati un po’ in questa direzione?
Questa è un’evoluzione importantissima. Nel 2023 abbiamo cambiato la griglia, ci siamo messi un po’ nelle scarpe del visitatore. Insieme a Lombardini22 abbiamo cambiato l’organizzazione dello spazio, poi il lavoro di Beppe Finessi ha fornito quelle che mi piace definire “aree di sosta”, per ricaricare le pile l’attenzione del visitatore proponendo delle altre altre sollecitazioni, un arricchimento. Quest’anno diventiamo più proattivi e proponiamo una tesi intorno a cui si muoveranno tutti gli interventi, con tavole rotonde e poi workshop che si svolgeranno al pomeriggio. Ci piacerebbe far crescere la consapevolezza di quanto la luce può creare di positivo oppure, se non è utilizzata adeguatamente e con competenza, negativo.

Ecco da dove viene la composizione del gruppo di persone chiamate a intervenire, un approccio estremamente allargato, a 360 gradi.
Esatto. Parliamo a operatori che tutti i giorni si occupano di queste cose: potevamo fare il classico convegno in cui qualcuno racconta i risultati che ha ottenuto – ma questo in realtà accade in ogni stand di Euroluce. Per questo è stato gioco forza salire di livello, allargare il campo. Annalisa Rosso ha fatto un lavoro incredibile è riuscita a immaginare e coinvolgere persone portatrici di conoscenze anche molto lontane da quelle specifiche del mondo della luce e della tecnologia, per cui parleremo di cultura ma in termini anche concreti e con un obiettivo: sollecitare interessi e stimoli anche persone che tutti i giorni lavorano in questo campo. E unire pubblici che magari non hanno mai trovato un momento di sintesi, insieme.

Parliamo del contenitore, la “piazza” progettata da Sou Fujimoto. Come è nata l’idea?
È un modulo che si moltiplica, interessante dal punto di vista del design e di progetto, perché varia a seconda delle altezze che si vogliono raggiungere. Questo modulo ripetuto n volte riesce a definire un’area senza dividere, è un qualche cosa che è appoggiato in mezzo a Euroluce. Non deve dividere, anzi deve essere permeabile, la gente deve poter assistere, entrare, ascoltare. Non a casa abbiamo chiamato questo evento Forum: come il foro romano, la piazza deputata agli incontri. Saranno incoraggiate le opportunità di scambio, non solo fra gli spettatori ma soprattutto anche con i relatori. Un gioco di domande e di risposte, magari impreviste.

Il programma prevede sei masterclass, due tavole rotonde e due workshop.
Il 10 aprile avrà il tema Light for Life.
Relatori:
Marjan van Aubel, solar designer
Stefano Mancuso, pioniere della neurobiologia vegetale
Robert Wilson, celebre artista americano, che racconterà il suo senso della luce.
Nel pomeriggio sarà la volta di una tavola rotonda con:
Nicholas Belfield, partner di dpa lighting consultants
Rogier van der Heide, lighting designer
Shelley James, Lighting Strategy Consultant dello studio Age of Light Innovations ed esperta di luce e benessere
Manuel Spitschan, Research Group Leader presso il Max Planck Institute for Biological Cybernetics
Piero Benvenuti, Professore Emerito di Astrofisica dell’Università degli Studi di Padova.
Infine, il workshop del pomeriggio, dedicato a un selezionato numero di lighting designer e condotto da Adrien de Lassence, Associate Director Sou Fujimoto Atelier Paris, sui temi, i concetti e le prospettive affrontati in questa prima giornata.

L’11 aprile avrà come tema Light for Spaces: l’illuminazione artificiale e il suo impatto su estetica, percezione e funzionalità dell’architettura.
Parteciperanno:
Kaoru Mende, Lighting Designer giapponese
Patrick Rimoux, artista e scultore della luce
Lonneke Gordijn, artista e cofondatrice di DRIFT
Per il pomeriggio, tavola rotonda a cui parteciperanno:
Susanna Antico, Architetto e Lighting Designer, associato APIL;
Hervé Descottes, Lighting Designer, Fondatore e Titolare de L’Observatoire International
Mariel Fuentes, Lighting Designer e Co-fondatrice di MMAS Lighting
Timothy Ingold, Professore Emerito di Antropologia Sociale presso l’University of Aberdeen;
Elisa Orlanski Ours, Chief Planning e Design Officer di Corcoran Sunshine Marketing Group
Carla Wilkins, Presidente eletto di IALD (International Association of Lighting Designers) e Senior Partner di Lichtvision Design.
Infine, il workshop pomeridiano, dedicato a un selezionato numero di lighting designer, proporrà un approfondimento pratico e funzionale di A.J. Weissbard, Lighting Designer e artista internazionale, integrando tutti i temi, i concetti e le visioni trattate in giornata.
Per tutte le immagini, courtesy Euroluce 2025