Quello tra il brand di interior Giorgetti e la casa automobilistica Maserati è un sodalizio centrato. Due simboli del Made in Italy che non condividono semplicemente la creazione di beni di lusso, ma più profondamente valori di savoir-faire italiano e ricerca innovativa che li posiziona nell’olimpo del ‘senza tempo’. Meritata conquista per aver osato in territori inesplorati. Il pubblico sofisticato che sa sceglierli ne apprezza prestigio e performance, ed una qualità ottenuta sempre senza compromessi. Alla linea di partenza della Design Week milanese 2025 i due brand si presentano, senza sovrastarsi, con una collezione di interior – Giorgetti Maserati Edition – che nasce sotto la guida dei rispettivi direttori artistici Giancarlo Bosio e Klaus Busse, e che fonde due identità omaggiandole entrambe.
Se l’heritage automobilistico del Tridente di Nettuno, viaggiando tra mito e natura, evoca la potenza dei venti con nomi impetuosi come il SUV Grecale, Giorgetti richiama l’armonia del mare e il mistero delle sirene, attribuendo agli elementi d’arredo nomi di leggendarie ninfe acquatiche. Un design ispirato al dinamismo e al movimento connota fortemente la collezione, quasi richiamando quell’energia dirompente liberata dal movimento Futurista. Lo mostra subito la scultorea Lorelei, poltrona dai ‘movimenti’ plastici che richiama il fascino ipnotico della leggendaria sirena, capace di incantare i marinai con il suo canto ammaliante.



La struttura audace offre un abbraccio seducente con le due scocche sagomate che si incontrano sul retro dello schienale senza toccarsi e fanno anche da bracciolo. Richiamando il profilo avvolgente dei sedili dell’auto, ma anche il movimento delle onde. I dettagli sartoriali assecondano linee morbide e fluide restituendo un tratto totalmente distintivo in ciascuna delle tre versioni disponibili. Lorelei può infatti essere rivestita in pelle, con inserto perimetrale nello stesso pellame o in legno flessibile, oppure realizzata in versione laccata con inserto in legno. Le morbide cuscinature offrono una seduta profonda e comoda e sono sfoderabili. Non è da meno il pouf Teti, madre di Achille e simbolo di trasformazione, caratterizzato dal dettaglio grafico nella parte inferiore ispirato alle vetture, e da una base in finitura laccata in due sfumature oppure rivestita in pelle.
Ispirandosi alla ninfa marina da cui prende il nome, Teti muta nella variante pouf-seduta, rivestita in tessuto o pelle, o con vano contenitore, in cui l’elemento superiore si trasforma in una vasca in vetro trasparente, aggiungendo leggerezza e modernità alla struttura.
