Non ha plasmato in modo significativo solo l’architettura moderna e il design industriale, ma finanche la materia stessa. Gio Ponti (1891–1979) è stato architetto, designer e artista pioniere di un approccio progettuale lungimirante di grande modernità. Lo sa bene Ginori 1735, che, dandogli mandato di direttore artistico, dal 1923 al 1933, lo vide portare l’artigianato italiano alla fama internazionale, mettendo in atto una vera e propria trasformazione del brand.

Ora il brand omaggia il maestro, e quella geniale visione che per prima ha accostato l’arte alla produzione industriale, con due nuovi colori per i decori storici Catene e Labirinto. Sviluppati dall’architetto tra il ’26 e il ‘27 con un’iconografia e un simbolismo giocosi, irruppero subito nel tradizionale catalogo aziendale di allora e tra i riconoscimenti globali, ponendo le basi di un’eredità preziosa per Ginori.
Si mescolano motivi classici al design contemporaneo in Labirinto, originariamente chiamato Labirintesca e progettato in oro e vari colori: un disegno ispirato ai meandri greci ripetuto in modo intricato su piccoli oggetti decorativi (ciotole, accessori per fumatori). Mentre Catene si ispira alla geometria di anelli intrecciati, in un delicato simbolismo di forza e continuità.

Quegli audaci pattern dai tratti distintivi appartengono alle collezioni 2025 di Ginori 1735 nelle nuove nuance Ebano – tonalità profonda e terrosa – e Cachemire – un beige tenue e raffinato -. Realizzate dopo un’attenta ricerca sulle tavolozze di colori di Ponti, sono il risultato di un’interpretazione più morbida ma ugualmente sofisticata. Tinte create per valorizzare le linee rette, e al tempo stesso sinuose, che attraversano le porcellane generando un movimento grafico d’effetto.


Un connubio tra antico e moderno che ricorre sulle tipologie più svariate: dai piatti alle tazze, ai vassoi e svuota tasche, sino a piccole scatole portaoggetti. Sono invece pezzi da collezionare quelli della serie Arte: la coppa con Catene di Chiavi, i dischi forati Esorcismo e Amore degli Angeli. Rieditati in edizione numerata, le figure oniriche, fedeli alla visione di Ponti, sono state riprese da maestri artigiani dopo un’attenta ricerca, per ricreare le tecniche di pittura originali e i dettagli intricati. Dipinti a mano in oro, ciascun elemento ha richiesto più di 20 ore per essere completato.