Agosto 1969. Un’enorme distesa verde e un cielo che si tinge di colori psichedelici. Woodstock è stato più di un festival, bensì un inno alla libertà sulle note di leggende della musica. In quei tre giorni si affermò una generazione, una nuova cultura, ma anche uno spirito di libertà che continua a ispirare.

Ad accompagnarlo, uno stile che ne rifletteva gli animi. Tinte sfumate, colori accesi, lavorazioni all’uncinetto e patchwork, e ancora, stampe flower-power, frange e cuoio, mood oversize.

Tutto questo ritorna con la frizzantezza della nuova stagione che porta nella cornice domestica questo appeal vibrante, attraverso arredi, complementi e accessori che fanno rivivere fantasia magica dell’epoca.


A partire dalla collezione di carte di parati firmata Mind The Gap direttamente ispirata all’atmosfera del festival, anche nel nome: Woodstock crea una cornice domestica dal carattere ipnotico, un’immersione di profumi e colori vivaci.

Uno stile floreale che torna in versione extra-large nella collezione Flower di Carpet Edition. Il marchio ha attinto infatti dagli archivi di Ken Scott per ricreare su tappeti e arazzi tuftati a mano l’universo di colori, ironia, fiori e forme astratte tipiche del celebre pittore e designer che ha segnato le tendenze del fashion e del design negli anni ’60 e ’70.


Non è da meno la creatività di La DoubleJ, che ci conduce direttamente a un mondo di fantasia e vivacità: la stilista ha tradotto le sue iconiche stampe in una collezione di decorazione per la casa, a cui appartiene anche il vaso Bubble. È quanto accade anche nel tavolino Piping di Etro Home Interiors che utilizza l’iconica stampa Arnica di Etro come rivestimento del piano.

Questa eco etnica avvolge anche nel bollitore decorativo Kaushalam dell’artista Mrinalika Jain Bhardwaj, dipinto a mano con motivi floreali su un intenso giallo ocra, ispirati ai motivi Moghul.


Gli anni ’60 e ’70 sono riconducibili anche alla diffusione di particolari tessuti, il denim in primis. Cassina lo recupera e lo adotta per vestire un’icona delle sue collezioni di imbottiti, la poltrona Soriana disegnata da Afra e Tobia Scarpa: nasce Soriana Denim in edizione limitata, rivestita con un pregiato denim giapponese che grazie a uno speciale trattamento ottiene un effetto sfumato tipico dei jeans indossati.


Così anche il cuoio intrecciato, reintepretato in forme contemporanee nel cesto Roger di Bonaldo e ancor più nella lounge chair Aria di laCividina, che diventa una scultura per interni che sfida la leggerezza. Fino alle frange, che diventano cifra distintiva della lampada Arcipelago di Contardi e dei pouf di Lorenza Bozzoli Couture.

Il mood rilassato dell’epoca si rivive con la poltrona della collezione Bubble di Roche Bobois, con i suoi rivestimenti variopinti, i volumi ultra imbottiti che racchiudono un’esplosione di comfort, fino all’amaca Farniente di Paola Lenti: un invito al relax a cielo aperto.