Tendenza cucine

Tra domotica e show cooking, le nuove generazioni hanno un approccio alla cucina radicalmente nuovo. In cui quale stare ai fornelli è un gesto creativo, quasi una forma di empowerment

Ego by Abimis, design Alberto Torsello - Photo © Colin Dutton
Ego by Abimis, design Alberto Torsello - Photo © Colin Dutton

Una cucina che assomiglia sempre di più a un laboratorio di esperienza, ma anche a un luogo di socializzazione aperto alla famiglia e agli amici: una kitchen molto più “confidential” rispetto al passato, un nido dove la preparazione del cibo diventa un appuntamento quotidiano che nutre il benessere e le relazioni.

A modellare le nuove valenze e l’equipaggiamento dello spazio dedicato al food oggi è soprattutto la Generazione Z, che abbraccia i nati tra il 1996 e il 2012: una categoria anagrafica in realtà molto ampia, all’interno della quale – soprattutto quando si parla di rapporto con il cibo – spiccano le tribù dei CreActives (20-24 anni) e i ProActives (25-29 anni), «due fasce che sono cresciute a talent e show cooking, e che quindi sono le più predisposte a sperimentare nuovi piatti e a raccontare storie attraverso le ricette», spiega il sociologo Francesco Morace, presidente di Future Concept Lab e autore con Linda Gobbi di Ma quale Gen Z? (Egea), un saggio che prende in esame attitudini, valori e comportamenti di una generazione che sfida i luoghi comuni.

Francesco Morace
Francesco Morace

«Ci troviamo di fronte a un’utenza che padroneggia la domotica come le attrezzature che facilitano la preparazione degli alimenti, e per la quale stare ai fornelli è un gesto creativo, quasi una forma di empowerment». Di qui nasce l’esigenza di avere a disposizione robot multifunzione, estrattori, essiccatoi, planetarie, da tenere a vista e a portata di mano dentro arredi pratici ma eleganti, meglio se costruiti con materiali naturali come pietre e legni trattati per non essere aggredibili da parte di acqua, grassi e acidi, talora abbinati all’intramontabile acciaio, all’alluminio o a superfici più sperimentali, come la ceramica o il cemento.

LHOV by Elica, design Fabrizio Crisà
LHOV by Elica, design Fabrizio Crisà

Tiene il trend delle cucine a sistema e compatte, “tutto in uno”, pensate a seconda delle dimensioni per i monolocali e gli open space metropolitani, ed è in rapida evoluzione il segmento del monoblocco (o del duo “fuochi & lavello”) da esterni, per terrazza o giardino, progettato per sfidare le intemperie ma utilizzabile, volendo, anche indoor. Si tratta in ogni caso di «cucine ben visibili e vivibili, che dialogano con il living e ne diventano parte integrante», dice Morace, «e che, in una logica di memoria verticale, vengono spesso personalizzate con qualche oggetto di famiglia – una piccola madia, un tavolo, la moka – che arriva dall’adolescenza e si fa compagno di una nuova fase della vita». Così il patto fra generazioni ancora una volta si salda intorno al rito più magico e antico: quello del nutrimento.