Al terzo anno del Porta Venezia Design District, il distretto appare consolidato nell’itinerario delle tappe ormai imprescindibili della Milano Design Week: «Il territorio si manifesta come un organismo vivo, in costante metamorfosi, dove stratificazioni storiche e nuove visioni si intrecciano in un ecosistema dinamico di idee e progettualità. L’evoluzione del distretto è il risultato di un tessuto relazionale sempre più fitto, costruito attraverso uno studio attento e una lettura sensibile del contesto urbano e culturale», spiega Enzo Perego, co-founder e Relationship Manager di Porta Venezia Design District, che per la sua terza edizione presenta il concept No Boundaries Design.

Il tema invita a rimettere in discussione tutto nella progettazione, a esplorare il design come atto radicale, dove i confini tra arte, scienza, tecnologia e natura sono fluidi e in continua evoluzione: «Il design non può più essere confinato a una funzione, a un materiale, a una tipologia: è un linguaggio fluido, un processo speculativo che abbraccia l’incertezza: la progettazione si fa liquida, permeabile, dialogica. No Boundaries Design è un invito a riscoprire il potere rivoluzionario del dubbio e a ripensare il perimetro stesso della creatività: non più tracciato da vincoli fisici o semantici, ma ridefinito come uno spazio di libertà in continua evoluzione», afferma il co-founder del distretto, Carlo Barbarossa.

I fondatori sottolineano che il fil rouge della kermesse è anche ispirato alla visione pionieristica della leggendaria designer Eileen Gray, che sfidava le categorizzazioni rigide tra arte e architettura, per di più in un’epoca in cui il riconoscimento del design al femminile era davvero agli albori. In un’ottica che si dissolve in una continua sperimentazione, il distretto vuole offrire ai suoi visitatori un’esperienza sensoriale che invita a pensare oltre i limiti culturali, sociali e politici; perché «il vero atto creativo non consiste nel costruire, ma nel pensare ciò che ancora non esiste», commenta Barbarossa.

Ecco allora che i Caselli di Porta Venezia, in piena metamorfosi, accolgono il pubblico della Milano Design week vestiti da un intervento artistico di Toiletpaper che, con i suoi iconici serpenti, simbolo del mutamento, li ha riempiti di colore per l’occasione, in collaborazione con Prima Assicurazioni, main partner di Porta Venezia Design District.

Nel distretto si trovano numerose installazioni e mostre di brand, designer, architetti, visual artist, illustrator, artisti e studi creativi, provenienti da tutto il mondo per mettere in discussione il concetto di confine tra discipline: come le installazioni di Sabrina Ratté e Google, che esplorano il rapporto tra tecnologia, luce e materia. La collaborazione con aziende come Škoda e Lavazza aggiunge un ulteriore livello di esperienza sensoriale, portando il design in spazi iconici della città che si vestono di innovazione per una settimana.

Il distretto ospita anche un nuovo sito, Convey, che con i progetti Convey Bar e Convey Market consolida il suo ruolo di piattaforma internazionale, ampliando la sua curatela oltre i brand, e collaborando con un guest d’eccezione: lo studio newyorkese Sunfish, al suo debutto in Europa.

Il duo creativo 6:AM, con la sua ricerca sul vetro, presenta Two-Fold Silence, la sua prima mostra personale a Milano, trasformando con le sue nuove collezioni di illuminazione locali non più in uso della piscina Cozzi (viale Tunisia 35) in uno spazio evocativo dalle suggestioni esoteriche. La Fondazione Luigi Rovati (corso Venezia 52) ospita Lakapoliesis di Matteo Cibic, esplorazione del rapporto tra piante e animali con sculture in alluminio riciclato e prototipi futuristici.

Da MelzoDodici (via Melzo 12) ci si immerge in Senses, una wunderkammer multisensoriale che stimola tutti i sensi attraverso gli audaci oggetti e arredi di Iammi. P0rn0 Romantiko (via Giorgio Jan 3) è la provocatoria installazione di ceramiche di Vanadio23, artista e designer milanese: un’apparentemente classica collezione di porcellane cinesi rivela, esaminandola con attenzione, dettagli trasgressivio. Il meglio del design contemporaneo indipendente viennese è di scena in Vienna Vibes, la mostra presentata dalla Galerie Zippenfenig in un’atmosfera intima e riflessiva al 19 di via Melzo. Questo è solo un assaggio del fitto programma di progetti, che dal 7 al 13 aprile racconteranno la propria idea di design coinvolgendo il pubblico nei rispettivi processi creativi.