Rinascimento coreano

A Maison&Objet, i Rising Talents Awards mettono in risalto quest’anno la Corea, una nazione dove le energie creative fondono arte e design in modo armonioso. Sei giovani designer sotto i 35 anni portano un’innovazione lungimirante, unendo l’artigianato tradizionale con influenze moderne

Untitled (Pillars), design studio woojai
Untitled (Pillars), design studio woojai

Corea: una nazione che sempre più sta catturando l’attenzione del mondo. Il K-pop, le grandi biennali, l’ultimo Premio Nobel per la letteratura e le palme d’oro a Cannes raccontano di un momento culturale straordinario. In perfetta sintonia con questo slancio creativo, i Rising Talents Awards di Maison&Objet confermano il ruolo preminente della Corea nel ridefinire i confini tra arte e design. In mostra, sei giovani designer coreani, ognuno con meno di 35 anni, incarnano la fusione tra tradizione e avanguardia, realizzando opere in cui si fondono eredità artigianale e influenze moderne.

Dahye Jeong
Dahye Jeong
Crescent Moon by SOLUNA, design Dahye Jeong
Crescent Moon by SOLUNA, design Dahye Jeong

Dahye Jeong, 34 anni, di Jeju, crea forme tridimensionali utilizzando crine di cavallo, ispirata dalla ceramica coreana e dagli antichi manufatti. Il suo lavoro trasforma la semplice tessitura tradizionale in un’arte complessa. Parla di come il processo lungo e meticoloso di selezione e tessitura di ogni filo a mano le fornisca conforto, anche quando i progressi sono lenti. Questo approccio riflessivo conferisce alle sue opere un potere e una luce unici, catturando l’essenza di pazienza e tradizione.

Vino Chair, design Kuo Duo
Vino Chair, design Kuo Duo
Hwachan Lee e Yoomin Maeng
Hwachan Lee e Yoomin Maeng

Fondata da Hwachan Lee e Yoomin Maeng a Seoul, Kuo Duo sperimenta con materiali come plastiche riciclate e legno, con l’obiettivo di superare i “limiti del design”. La versatilità del loro studio si estende al design degli spazi e alla consulenza, mentre produce opere in edizione limitata. Vedono valore nel superare i confini, permettendo ai materiali di sorprendere e ispirare applicazioni innovative che possono passare da pezzi unici a potenziali produzioni seriali.

Minjae Kim
Minjae Kim
Shaped Fiberglass Chair II, design Minjae Kim
Shaped Fiberglass Chair II, design Minjae Kim

Minjae Kim, un artista coreano a New York, utilizza la sua formazione in architettura per creare mobili che sfidano le scale e le tecniche del design tradizionali. Sperimentando con la fibra di vetro trapuntata, raggiunge abilmente volumi ampi, abbracciando un lato irrazionale del design che evoca emozioni profonde. Il processo di Kim prevede l’esplorazione sottrattiva dei materiali, contrastando nettamente con la sua formazione architettonica e mettendo in luce la bellezza indefinita delle sue creazioni.

Huyunseog Oh e Sangmyeong Yoo
Huyunseog Oh e Sangmyeong Yoo

Huyunseog Oh e Sangmyeong Yoo, con sede a Seoul, traggono ispirazione dai materiali da costruzione industriali per creare nuovi linguaggi di design. Il loro lavoro trasforma acciaio inossidabile e alluminio in arte artigianale, mescolando estetica rustica con funzionalità industriale. Il loro focus sulla sostenibilità dona nuova vita ai materiali di scarto, trasformandoli in pezzi di design contemporaneo che bilanciano la bellezza industriale grezza con la visione artistica.

Proportions of Stone series, design Sisan Lee
Proportions of Stone series, design Sisan Lee
Sisan Lee
Sisan Lee

A 29 anni, Sisan Lee di Seoul progetta mobili scultorei e illuminazione che armonizzano pietre grezze e acciaio industriale in giustapposizioni intriganti. Ispirato dalle contraddizioni, Lee cerca equilibrio dove gli estremi s’incontrano, trovando armonia in materiali opposti come pietra e metallo. Il suo lavoro evidenzia l’energia complementare tra questi materiali, riflettendo sia il conflitto che l’unità nel design, abbracciando la bellezza naturale delle pietre non lavorate.

WooJay Lee
WooJay Lee
Sun, Moon, and Five Buildings, design WooJay Lee
Sun, Moon, and Five Buildings, design WooJay Lee

Il coreano-neozelandese WooJay Lee reimmagina elementi mondani trascurati, come vecchi giornali, trasformandoli in pezzi di design di valore. Utilizzando giornali riciclati per creare strutture solide, sfida le nozioni di spreco e imperfezione. Le opere di Lee, spesso esposte in gallerie d’arte, sfumano la linea tra arte e design. Egli mette in discussione la necessità di divisioni disciplinari, suggerendo che il vero valore risiede nel reinventare e riconoscere il quotidiano.

Bumpy, design In Yeonghye
Bumpy, design In Yeonghye
In Yeonghye
In Yeonghye

In Yeonghye, influenzata dalle professioni dei suoi genitori, fonde il design tessile e la creazione di mobili in un’arte immersiva. Le sue opere espressive combinano schizzi di filo tirato a mano con elementi cuciti a macchina, collegando design funzionale e narrazione personale. Sebbene introversa, le texture morbide di Yeonghye sono un mezzo attraverso il quale condivide la sua storia, trasformando oggetti semplici come sedie in espressioni profonde del suo percorso artistico.