Hyperdesign

Fino al 2 marzo, il MA*GA di Gallarate ospita due mostre che raccontano la storia e il futuro del design italiano

S’intrecciano a Gallarate l’eccellenza storica e la spinta innovativa delle nuove generazioni, con un focus che va ben oltre il mero oggetto, ma esplora l’interazione tra arte e design. Due le esposizioni che guidano il visitatore attraverso questa consapevolezza: la prima, “Arte e Design. Design è Arte”, è un omaggio alla ricca tradizione del design italiano, sviluppatosi fra gli anni ’50 e il 2000.

Arte e design Design e Arte

Curata da Emma Zanella, Vittoria Broggini e Alessandro Castiglioni, questa mostra trae ispirazione da un progetto di Philippe Daverio, che si basava su una ricerca approfondita sulle collezioni del MA*GA e sui protagonisti del design italiano. Il percorso ripercorre il dialogo tra le arti visive e il design nel secondo dopoguerra, celebrando un’epoca di incessante innovazione e sperimentazione.

Attraverso cinque sezioni tematiche, la mostra indaga come il design abbia risposto a diverse questioni culturali, economiche e sociologiche. Da oggetti ormai iconici, come le poltrone di Gio Ponti e le lampade di Bruno Munari, alle riflessioni sul rapporto tra oggetto e spazio nel periodo del boom economico, fino alla creatività del Design Radicale e l’innovazione degli anni ’80, la mostra offre uno sguardo approfondito sull’evoluzione dei linguaggi espressivi nel design.

Scimmietta Zizì, design Bruno Munari
Scimmietta Zizì, design Bruno Munari
Atanasio Soldati, Ambiguità
Atanasio Soldati, Ambiguità

In parallelo, “HYPERDESIGN” esplora il design contemporaneo e le sue evoluzioni dal 2000 in poi, concentrandosi su temi cruciali del presente come sostenibilità, sicurezza e inclusività. Curata da Chiara Alessi, questa mostra rappresenta un “cantiere in divenire” che evidenzia la transizione del design verso nuove pratiche e tecnologie.

HYPERDESIGN

«Il nuovo millennio si è aperto nel segno di un’euforia per l’accesso diffuso ai nuovi mezzi di produzione e con l’avventura del design in territori che travalicavano competenze, interlocutori, materiali e tipologie tradizionali, cercando di articolare il proprio ruolo intorno ai temi cruciali del nostro presente», afferma Alessi. «Abbiamo scelto di raccontare questo hyperdesign fatto di presenti plurali e possibili. Non solo i cosa, ma i come. Meno i chi e più i per chi».

HYPERDESIGN

Tra i designer attuali esposti, ci sono figure come Odo Fioravanti, noto per l’uso di materiali riciclati, e i Formafantasma, che innovano nell’uso di polimeri naturali e materiali biodegradabili. Il design del nuovo millennio esplora anche il potenziale delle tecnologie open source, con progetti come Arduino, che incarna la nuova frontiera della progettazione collaborativa.

L’ambiente espositivo, curato da Parasite 2.0, è pensato per superare la tradizionale dimensione museale, diventando uno spazio interattivo e dinamico che coinvolge i visitatori nel processo creativo. Le opere e i progetti sono esposti in un allestimento che utilizza elementi architettonici come tubi metallici e pavimenti flottanti, sottolineando il concetto di un design in continua evoluzione.

Parasite2.0 Under Construction
Parasite2.0 Under Construction

Oltre ai percorsi espositivi, il museo offre un ricco programma di incontri e conferenze, destinati a esplorare temi storici e contemporanei del design. Gli eventi invitano il pubblico a riflettere sulla relazione tra passato, presente e futuro del design, attraverso la lente di una tradizione italiana, che continua a segnare il panorama internazionale.