Time warp

Anteprime di prodotto sempre più anticipate. Riedizioni che ci riportano dal passato progetti e idee. Per chi lavora nel design (ma non solo) navigare nel tempo non solo è possibile – siamo obbligati a farlo

Transformation, Vetsak x Aspesi

La notizia l’ha data il Guardian lo scorso 28 ottobre: il Natale arriva sempre prima. In un articolo al tempo stesso ironico e dettagliatissimo, con grafici e numeri, il quotidiano britannico prendeva atto di come già a fine ottobre le prime hit di Natale iniziano a entrare in classifica, o del fatto che i mercatini delle feste vengono inaugurati ai primi di novembre: “Forse non siamo ancora ad Halloween, ma c’è già una cosa inquietante: il Natale sta arrivando – e in fretta”, recita l’attacco (il resto – e vale la pena – si può leggere qui).

Ruben Modigliani - Photo © Valentina Sommariva
Ruben Modigliani – Photo © Valentina Sommariva

Nel mio piccolo, ho ricevuto la prima anteprima di prodotto per la Milano Design Week il 9 dicembre (la collaborazione tra Vetsak e Aspesi, vedi immagine d’apertura). Ed è pure interessante. In realtà, tutto il mondo della produzione di oggetti si muove da sempre con grande anticipo: non vediamo mai il lavoro a monte di un progetto ma solo il risultato. Oggi, con mezzi di informazione sempre più affamati di argomenti da divulgare e con un pubblico sempre più disposto a informarsi, anche questo dietro le quinte è diventato notizia. Il futuro è adesso.

In parallelo, anche il passato torna a noi in modo sempre più tangibile, specie nel design e nella moda. Col fenomeno del vintage e delle riedizioni, per esempio: poche settimane fa Fritz Hansen ha messo in catalogo una sedia di Poul Kjærholm mai entrata in produzione – lo abbiamo raccontato qui. E quest’anno il Compasso d’Oro ha premiato tre progetti di Gio Ponti: la sedia Superleggera (1957, Cassina), la poltrona D.154.2 (1953, Molteni&C) e la collezione di piastrelle Blu Ponti (1960, Ceramica Francesco De Maio).

Riedizione speciale della D.154.2 creata per celebrare il Premio Compasso d’Oro alla Carriera 2024 della poltrona e donata alla Fundación Anala y Armando Planchart di Caracas © Courtesy Molteni&C

Questa fluidità temporale è uno dei segni della nostra epoca. Del resto il tempo di Internet è un presente indefinito e senza confini. Tutto succede qui e ora, in una distorsione temporale allegra come una luna park – o come l’omonima canzone di The Rocky Horror Picture Show, che proprio nell’anno che sta per iniziare compie mezzo secolo ed è ancora un manifesto ribelle. Decenni fa si diceva “surfare” parlando della Rete. Oggi nessuno si sogna di usare una parola così antiquata, eppure è quello che facciamo tutti. Surfiamo su un mare di informazione, di dati, ci documentiamo, cerchiamo di capire i processi. Anche nel tentativo di stabilire il reale impatto sul pianeta di quello che facciamo.

Collezione di piastrelle Blu Ponti (1960, Ceramica Francesco De Maio), design Gio Ponti

Tutto questo si riassume in una parola: cultura. È lei la mappa che, consciamente o meno, utilizziamo nel nostro surfare. E non a caso è una delle parole chiave della prossima edizione del Salone del Mobile.Milano, che tra i suoi protagonisti avrà un mostro sacro come Bob Wilson, regista, performer, artista e designer. Ne parleremo più avanti.

In ogni caso, a dispetto di ogni possibile navigazione temporal-culturale, Natale è sempre il 25 dicembre, come il 1 gennaio è l’inizio dell’anno. Avere dei punti fermi è utile. Tanti auguri a tutti voi.