Ceramiche Keope Headquarter
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Photo: MDP Mauro Davoli

Nel paesaggio pianeggiante e industrializzato di Casalgrande, Reggio Emilia, nel maggiore distretto italiano di produzione di materiali ceramici, da qualche mese accanto a un impianto produttivo all’avanguardia sorge anche il nuovo headquarter di Ceramiche Keope, che chiude il cerchio di un progetto di forte rinnovamento del marchio, che oggi ha anche un nuovo amministratore delegato, Yuri Beghi. 

“Un’architettura piuttosto solenne, semplice, contemporanea e con una eleganza intrinseca, senza effetti speciali”, come lo introduce l’architetto Guglielmo Renzi che con il suo studio ha progettato l’edificio, “nato a partire da un triangolo/piramide”. Quello del pittogramma del logo Keope che, ‘disteso’ in pianta, ha generato una architettura dalla forma a trapezio, con un grande giardino interno ‘arredato’ a disposizione di chi ‘abita’ gli uffici e gli spazi espositivi ogni giorno.

Se sulla vasta corte si affacciano fronti vetrati per illuminare gli spazi di lavoro e mitigare il carattere asciutto e razionale della struttura, all’esterno la fascia basamentale è invece molto piena, rivestita con lastre di Tivoly Ivory di Omnia, ispirate al marmo Travertino, sovrastata da una copertura piatta e aggettante. 

Oltre la soglia lo spazio del piano terra si dilata in una piazza coperta dove sono collocate le grandi aree a tutta altezza della lobby con reception, dell’auditorium e del primo percorso dedicato all’esposizione delle collezioni Keope. La vastissima showroom, progettata da Pierluigi Molteni Architetti, inizia all’interno del piano terra per proseguire all’esterno con i rivestimenti adatti all’outdoor, e al piano interrato con un itinerario alla scoperta della materia ceramica nelle diverse ambientazioni, dal residenziale all’ospitalità, dagli spazi per il lavoro a quelli per il benessere.

In questa tipologia di showroom pensata per un pubblico di progettisti e clienti altamente specializzati, “abbiamo cercato di dimostrare che i prodotti Keope sono come lettere dell’alfabeto che servono a costruire racconti complessi”, spiega Pierluigi Molteni. “il prodotto trasportato nel mondo del progetto perché sia efficace deve diventare memorabile, diventare parte della narrazione progettuale. Abbiamo cercato di creare un alfabeto che possa essere un alleato del progettista, emozionale e funzionale al contempo, in modo che riesca a interpretare punti di vista diversi e a convivere in un unico luogo sempre più fluido”. 

In mostra si trovano attualmente le collezioni presentate in occasione di Cersaie 2024: Versilia, ispirata ai preziosi marmi italiani, Lavica, rielaborazione dell’essenza della pietra vulcanica siciliana e Unica, novità che esprime il calore e le cromie del rovere naturale.