Fiorucci, il designer degli angeli

Alla Triennale di Milano, fino al 16 marzo, la più ampia retrospettiva mai dedicata a Elio Fiorucci, curata da Judith Clark e allestita da Fabio Cherstich

Elio Fiorucci, Instalation view, Foto Delfino Sisto Legnani - DSL Studio © Triennale Milano

Amico di Andy Warhol, Jean-Michel Basquiat e KeithHaring, Elio Fiorucci ha saputo mescolare moda, arte, architettura e musica in un unico universo creativo. La mostra di Milano è la più grande e ricca di opere e documenti mai dedicata a Fiorucci, e mira a restituire la complessità delle sue molteplici dimensioni creative.

Elio Fiorucci, Instalation view, Foto Delfino Sisto Legnani – DSL Studio © Triennale Milano

Curata da Judith Clark, un’autorità in moda e museologia alla University of the Arts di Londra, e allestita dallo scenografo e regista Fabio Cherstich, la mostra propone una retrospettiva biografica che va oltre il semplice omaggio. Con registrazioni inedite della voce di Fiorucci, che rievocano momenti personali rilevanti, si intrecciano nuove narrazioni con testimonianze di altri protagonisti della sua storia. Questo approccio offre una prospettiva fresca e intima sulle vicende umane, imprenditoriali e culturali di Fiorucci, esaltando la sua visione unica che ha lasciato un’impronta indelebile sulla storia del costume in Italia dagli anni Sessanta.

Elio Fiorucci, Instalation view, Foto Delfino Sisto Legnani -DSL Studio © Triennale Milano

La vita di Elio Fiorucci si sviluppa sulla scena internazionale, a partire dal simbolico negozio aperto a Milano in Piazza San Babila, un punto di ritrovo per giovani che cercavano una fuga dal conformismo meneghino e un assaggio delle vibrant life delle metropoli come Londra e New York. Il suo primo store internazionale, aperto nel 1967 e progettato da grandi nomi come Ettore Sottsass, Andrea Branzi e Franco Marabelli, ha segnato l’inizio dell’espansione del suo stile oltre i confini italiani.

Illustrazione a colori per stickers Panini, Anni Ottanta, Courtesy Fiorucci
Bozzetto per illustrazione Fiorucci, Courtesy Fiorucci

Nel dettaglio, l’esposizione non solo comprende oltre cinquecento oggetti tra abiti, accessori e opere d’arte, ma offre anche un approfondito sguardo attraverso le ricerche di accademici e collaboratori che raccontano gli esperimenti innovativi di Fiorucci nel campo del marketing e della moda. Viene messo in luce come Fiorucci abbia rivoluzionato il concetto di negozio, integrandolo in una dimensione artistica, fatta di colori vividi e atmosfere irriverenti che sfidavano la noia e il grigiore dell’epoca.

Elio Fiorucci, Instalation view, Foto Delfino Sisto Legnani -DSL Studio © Triennale Milano

Stefano Boeri, presidente della Triennale, ricorda quanto Fiorucci abbia trasformato Milano in una delle capitali mondiali delle idee giovanili, invadendo la città con la sua “cometa cromatica” durante gli anni Settanta e influenzando la cultura giovanile su scala globale. La mostra alla Triennale rappresenta un’occasione imperdibile per riscoprire e celebrare il brillante percorso creativo e umano di un uomo che ha saputo reinterpretare la moda come forma d’arte e Milano come palcoscenico delle avanguardie culturali.