Si chiama Between the Walls (“Tra le mura”) ed è uno studio di interior design ucraino, fondato nel 2019 da Andrii Anisimov e Victoria Karieva. Nonostante la giovane età, la pandemia e la guerra, lo studio vanta già più di cento progetti all’attivo, realizzati in Ucraina e all’estero. Nel 2023 ha vinto sette premi IDA International Design Awards, tra cui quattro ori, e due prestigiosi Architecture Masterprize. I suoi progetti di interni sono stati scelti da pubblicazioni come Architectural Digest, DeZeen e Elle Decoration e, quest’anno, una collezione speciale è nata allo scopo di aiutare le persone sfollate, raccogliendo fondi da destinare alla costruzione di alloggi: una serie di sedie pensate (anche) per abbellire gli scantinati usati come rifugi durante i bombardamenti dei russi e disegnate da artisti e street artists locali.
Qual è stato il punto di partenza del progetto?
Il nostro obiettivo era sensibilizzare il pubblico sull’arte contemporanea ucraina, dimostrando che l’arte può integrarsi perfettamente anche negli spazi quotidiani. Molti vedono l’arte come qualcosa di limitato a dipinti o sculture, ma anche una sedia può essere un’opera d’arte. In più, abbiamo voluto sottolineare l’importanza dei bisogni fondamentali, come avere un posto su cui sedersi, che qui da noi è diventato rilevante dato l’alto numero di sfollati.
Come avete scelto gli 8 artisti coinvolti?
Cercavamo persone che rappresentassero il meglio dell’arte contemporanea ucraina. Abbiamo incluso nomi noti come Anton Sayenko e Gamlet Zinkivskyi, insieme a giovani talenti come Tamara Turliun. Ogni artista ha portato una prospettiva unica, da Zinkivskyi che ha usato la sedia per rappresentare la resilienza in tempo di guerra, a Yasya Khomenko, che ha riutilizzato tessuti riciclati, sottolineando l’importanza della sostenibilità.
Come ha influito la guerra sul design delle sedie, specialmente per l’uso nei rifugi?
Abbiamo creato uno spazio espositivo che evocasse un appartamento, con pareti di tessuto leggero a simboleggiare la precarietà delle case durante la guerra. Le sedie, poste in questo contesto, rappresentano non solo un oggetto funzionale, ma anche un simbolo di stabilità. Includere un percorso che conducesse a un rifugio ci ha permesso anche di ricordare a tutti la necessità di mettersi al sicuro durante i raid.
Come si ottiene l’equilibrio tra funzionalità e arte nel disegnare una sedia?
Le sedie sono state progettate per essere funzionali, con schienali comodi e un design compatto. Dopo aver garantito la funzionalità, gli artisti hanno avuto la libertà di trasformarle in opere d’arte. Alcune sono pratiche, come quelle di Khomenko, ma altre sono principalmente decorative. Una caratteristica unica è il ritaglio per le borse, un dettaglio che riflette l’equilibrio tra estetica e utilità.
Qual è stato il momento più significativo nella collaborazione con gli artisti?
Il senso di unità è stato uno degli aspetti più toccanti. E ogni artista si è dedicato con entusiasmo al progetto. Questo spirito di collaborazione ha creato una forte comunità, dimostrando il potere dell’arte di unire le persone anche in tempi difficili.
Come è stato accolto il progetto dal pubblico, dai collezionisti e dagli altri designer?
Il progetto ha ricevuto un forte sostegno sia in Ucraina sia all’estero. A maggio, presso la Galleria Avangarden di Kyiv, abbiamo ospitato una mostra che ha attirato l’attenzione dei media, dei collezionisti e dei curatori, i quali sono rimasti sorpresi per l’originalità di trasformare sedie in opere d’arte. Successivamente, abbiamo organizzato una campagna di donazioni grazie a cui i partecipanti vincevano le sedie in cambio del loro contributo. Oltre a raccogliere fondi per gli sfollati, comunque, questa collezione ha anche avviato importanti conversazioni sull’intersezione tra arte e design.
Quale ritenete sarà l’impatto a lungo termine di questa collezione e come pensate, o sperate, che questo progetto ispiri altri designer e artisti?
Questa collezione rappresenta un passo importante nella riflessione sull’arte in tempo di guerra. Come designer, crediamo che l’acquisto di opere d’arte sostenga finanziariamente gli artisti e contribuisca a preservare la nostra identità culturale, specialmente in un periodo difficile come questo. In Ucraina, da sempre, la collaborazione tra le persone è fondamentale. Unire le forze tra designer, artisti e altre figure creative ci rende più forti anche come comunità. A livello globale, speriamo che questo progetto possa ispirare nuove idee e proposte collaborative, in risposta a crisi come la guerra ma, naturalmente, non solo.