DATA SHEET
Owner: Marriott Bonvoy
Hotel operator: St. Regis
Architecture: Kengo Kuma
Interior design: Kristina Zanic Consultants
Construction: Blumer-Lehmann AG
Cooperation: AKT 2
Lighting: Hilson Moran
Facility: Hilson Moran
Accumulation: Mott Mcdonald
Exterior: AECOM
Photo credits: ©︎ Nicola Maniero Courtesy of
Circondato dalla barriera corallina più grande del mondo, da dune di sabbia e un’acqua cristallina di straordinaria intensità cromatica, il nuovo St. Regis Hotels & Resorts occupa rispettosamente l’isola privata di Ummahat AlShaykh, nel Mar Rosso che appartiene all’Arabia Saudita.
L’architettura di Kengo Kuma e gli interni di Kristina Zanic Consultants si armonizzano con la topografia del territorio incarnando un’etica progettuale che mira non solo a preservarne la forma naturale, ma anche l’ecosistema marino. In linea con gli obiettivi 2030 dell’Arabia Saudita, l’operazione ha visto la collaborazione con partner tra cui la King Abdullah University of Science and Technology (KAUST) e la società britannica di robotica marina VAARST, la cui tecnologia SubSLAM® cattura immagini 3D del corallo in tutta la laguna di Al Wajh.
È stato aperto un vivaio di mangrovie per sostenere la crescita di 50 milioni di alberi entro il 2030, con il primo milione di piantine già messe a dimora. E anche la vegetazione è stata incrementata con più di cinque milioni di piante e arbusti. Fin dalle prime fasi di sviluppo, il resort è stato pensato come una destinazione di lusso sostenibile.
Alimentato al 100% da energia rinnovabile generata da energia solare e da uno dei più grandi impianti di stoccaggio di batterie al mondo situato sulla terraferma, il complesso è impegnato quotidianamente nel trattamento avanzato delle acque e in soluzioni complete di gestione dei rifiuti in un ambiente privo di plastica. Adagiate sulla spiaggia di sabbia bianca, le Dune Villas riflettono la forma delle dune del deserto, mentre le Coral Villas, direttamente sull’acqua, assumono quella delle conchiglie e offrono accesso diretto al mare collegate da passerelle sopraelevate.
In tutto 90 ville il cui approccio site specific le concepisce in una foggia bassa e orizzontale e tetti leggermente ricurvi, disposte seguendo dolcemente il profilo naturale e la geometria della costa. Oppure si ispira alla vita corallina con una pianta a spirale che emerge con grazia dall’acqua. Ciascuna residenza, con sistemazioni che vanno da una a quattro camere da letto, include piscina privata, prendisole e doccia esterna, e offre finestre a tutta altezza che incorniciano pittoresche viste sul mare e inondano di luce naturale gli spazi abitativi.
Nella scelta dei materiali, l’uso del cemento è ridotto al minimo. Un sistema di prefabbricazione incorpora principalmente legno – abete rosso selezionato per la sua durabilità in un ambiente altamente salino – e intonaco di argilla, che evoca i motivi delle dune di sabbia e infonde calore estetico. Anche i tetti sono rivestiti con scandole di legno di cedro naturale per la loro resistenza alle intemperie, oltreché bellezza.
Come per l’architettura, gli interni riprendono narrative fluide e organiche della natura per fondersi armoniosamente con il paesaggio, e sono sviluppati secondo le linee guida per la certificazione LEED Platinum. Il design elegante è minuziosamente curato con arredi realizzati per la maggior parte su misura, con una tavolozza di colori a base neutra ispirata al deserto, ravvivata da tonalità estrapolate dalla vita marina locale e dalla biodiversità. Il leggendario servizio esclusivo maggiordomo St. Regis resta un segno distintivo personalizzato del brand, capace di rendere unica la permanenza.








