DATA SHEET
Client: Shaanxi Fengxi New City Investment & Development Corp., Ltd.
Contractor: SCEGC Fengxi Construction Corp., Ltd.
Architectural design: STUDIO A+, Min Wang
Interior design: STUDIO A+ (public area), Xi’an Xilv Tourism Culture Development Co.. (guest rooms and pools)
Structural consultant: Beijing Qinghua Tongheng Planning and Design Institute Co.
Electromechanical design: Beijing Qinghua Tongheng Planning and Design Institute Co.
Curtainwall system consultant: Architecture Design and Research Institute of HIT
Lighting design: Ning Field Lighting Design Corp.
Landscape design consultant: Xi’an Symbiosis Architectural Landscape Planning and Design Co.
Furnishings and lighting; on design by the architects
Photos: Archi-translator
Residenze, negozi, aree verdi: tanto verde, parchi e giardini che coprono circa il 50 per cento della nuova città di Fengxi (provincia di Shanxi), una delle molte realtà urbane cinesi nate per fare fronte all’alto tasso demografico delle metropoli storiche.
Alle porte della città si trovano delle sorgenti termali, così quando Min Wang, fondatrice dello Studio A+, ha disegnato il Mu Feng Yue Hot Spring Hotel, ha pensato di dotare ognuna delle sei camere di una plunge pool privata, che insieme alle otto piscine delle aree comuni e al padiglione in vetro arancione d’ispirazione Zen che galleggia sull’acqua, contribuiscono a rendere ancora più speciale il progetto.
“L’approccio architettonico enfatizza l’armonia con la natura e l’ambiente circostante, 10.000 metri quadrati fra giardini, giochi d’acqua, prati, aiuole. Le linee pulite e minimaliste dell’architettura richiamano le tonalità della terra, ma l’ensemble prevede anche pareti in cemento grezzo con texture di legno, inserti in acciaio e pannelli in policarbonato”, spiega la progettista.
Una volta entrati, i muri definiscono lo spazio e lo trasformano in esperienza, fra cortili ribassati che sembrano appena emersi dal terreno, passerelle sospese per collegare i diversi angoli dell’hotel, superfici inclinate dove il rumore dell’acqua crea una colonna sonora delicata, in perfetto spirito Zen.
“Essendo costruito su una struttura preesistente il nuovo layout non poteva prescindere dall’andamento inclinato del terreno, così per ridurre al minimo i riempimenti di terra abbiamo creato piani dalle diverse funzioni collegati da pendii erbosi”, conclude. Il risultato è un grande “Lego” di spazi in costante dialogo, fra di loro e con l’esterno. Il level floor al -1 accoglie cinque delle sei camere, una hall multifunzionale, la cucina e le aree di servizio. Il piano superiore, più articolato, ospita la reception e un camminamento scandito da archi prospettici verso il ristorante/tea house, le sale per le cene private e l’ultima delle camere da letto.
In questo mosaico di spazi lineari, anche la luce ha una sua magia: filtra attraverso grandi pareti vetrate e dai lucernari che, sensibili alla temperatura esterna, sono progettati per aprirsi automaticamente, aumentando la luminosità e la circolazione dell’aria e regolando il microclima indoor.
Il rooftop, infine, non è un semplice mosaico di spazi verdi in continuità visiva con le piante del giardino: la sua vegetazione purifica l’aria e sfrutta l’acqua piovana, contribuendo a minimizzare il consumo energetico dell’intera struttura. Zen, ma anche sostenibile.