“Settembre, andiamo. È tempo di migrare”, recita la poesia Pastori di Gabriele D’Annunzio. Ed è anche giunto anche per noi il momento di affrontare il rientro al lavoro dopo la pausa estiva, un ritorno all’ordine anche in senso estetico: ecco City(e)scape, un mix di suggestioni dove la realtà incontra il surreale.
Una finzione un po’ naïf con il cielo a quadratini che fa da sfondo a immaginari palazzi fatti di segmenti in prospettiva. Un rigore fatto in realtà di spensieratezza. Come nella città di Ersilia raccontata da Italo Calvino (Le città invisibili), i luoghi diventano una trama intessuta di rapporti. Nelle nostre architetture, le finestre sono piastrelle di marmo e specchi che offrono la vista su un mondo che non esiste. Anche i lampadari non sono più semplici fonti di luce, ma un’originale decorazione stradale, così elegante che anche i più famosi volatili della storia del design li hanno scelti come luogo di sosta. I colori sono decisamente metropolitani, con una scala di grigi effetto cemento e una punta di rosso che mescolati insieme offrono un’identità fortemente grafica alla composizione. Una vibrazione cromatica che ci ricorda che anche le città hanno un cuore.
Lo sfondo innaturale della nostra tendenza – realizzato con la carta da parati Urban Canvas stampata su d.ecodura, il primo supporto in bio-vinile organico, di Wall&decò – è stato scomposto e ricomposto per creare una doppia prospettiva. Per movimentare i prospetti delle case abbiamo aggiunto finte finestre, che non sono altro che i quadri in Bianco Carrara e Pietra d’Avola della collezione Intarsi creata da Elisa Ossino per Salvatori.
Sulla sinistra, il doppio terrazzamento con loggiato posto sul tetto è ottenuto sovrapponendo due vasi Vittorio in ceramica bianca e dettagli in platino di LatoxLato. Al centro, la finestra lunga e stretta è in realtà lo specchio Quaderna 476 di Zanotta, progettato da Superstudio, che riprende con la sua texture quella del cielo.
Per l’illuminazione stradale abbiamo impiegato, ripetuto più volte, il lampadario LBB01 creato da Lina Bo Bardi per la Casa de Vidro, da quest’anno in catalogo per Nemo. Due accenni alla natura: la luna My Moon My Mirror by Diesel Designers per Moroso è uno specchio in vetro temperato, argentato e serigrafato con stampa fotografica. Gli uccelli sono un classico del design, gli Eames House Bird (di Charles e Ray Eames) prodotti da Vitra.
Il panorama urbano è completato dl divano Tramonto a New York, un’icona del design del XX secolo di Gaetano Pesce, rieditata in serie limitata da Cassina. Sul lato opposto, AJ52 scrittoio in legno essenziale e con piano rivestito in pelle, disegnato da Arne Jacobsen nel 1952 e riprodotto nel 2018 da Carl Hansen & Søn. Qui abbinato alla sedia Troy di Marcel Wanders per Magis.