MIX, Bruxelles
DATA SHEET

Hotel operator: Limited Editions Hotels group
Heritage architecture: Metzger et Associés Architecture
Interior design: Atelier Lionel Jadot (Lionel Jadot; Cristina Gusano; Pierrot Deconinck; Guillaume Thilly; Juliette Geeraert; Juliette Moyersoen; Julien Croenen; Louise Michiels)
Furnishings: Zaventem Ateliers (Thomas Serruys, Pierre-Emmanuel Vandeputte, Pierre Coddens, Lionel Jadot x David Chair Docter, Arthur Vandergucht, Ateliers JetJ)
Lightings: Zaventem Ateliers (Studio Elementaires, Roxane Lahidji, Pascale Risbourg x Atelier Haute Cuisine, Lionel Jadot)
Bathrooms: Zaventem Ateliers
Photo Credits: Mireille Roobaert, Serge Briso, Amber Vanbossel, Louis Vielle, courtesy of Lionel Jadot

Se alla materia appartiene la capacità di diventare elemento plasmabile, al progettista tocca il pensiero, la coscienza e il significato. Lo sa bene l’architetto e interior designer Lionel Jadot, esploratore vorace del rapporto design/artigianato applicato al sistema degli oggetti e al sistema degli spazi, nonché delle connessioni sociali e materiali.

Imprenditore autodidatta, audace e perseverante, cresciuto in una famiglia di affermati ebanisti, il belga Jadot si riconferma regista di collisioni creative promuovendo il potere del lavoro manuale e il potenziale insito nella sinergia e nella collaborazione tra artigiani, designer e altri specialisti nel progetto d’interni dell’hotel MIX a Bruxelles.

La stessa città in cui, nel 2018, fedele al principio dell’ethos comunitario, trasformò un’ex cartiera di 6.000 mq nel vivace centro creativo Zaventem Ateliers: network analogico e open-source specializzato nella produzione di oggettistica d’arte e opere di design.

All’interno di MIX, il designer – con l’omonimo studio – porta questo concetto a livelli più elevati, convertendo in spazi per l’ospitalità un iconico ed enorme edificio funzionalista degli anni Sessanta, la Royale Belge di Bruxelles, di cui è stato mantenuto lo storico involucro a forma di croce progettato dagli architetti René Stapels e Pierre Dufau.

La struttura si estende su 25,000 mq e ospita un hotel 4 stelle con 140 camere e 40 suite monolocali, una palestra, un centro benessere, uno spazio di co-working, un auditorium, tre ristoranti e un’area ristorazione. Attingendo direttamente al team degli Zaventem Ateliers, Jadot ha riunito più di 40 professionisti tra designer e produttori – compreso sé stesso – per allestire gli interni con installazioni, sculture  e mobili realizzati su misura. Dalle sedie ai singoli pomelli, ogni elemento è opera di un artista o di un designer indipendente.

Questo modello funziona come un amplificatore e – oltre a presentare vantaggi commerciali, come la certezza sull’adeguato compenso dei designer  – promuove progetti sostenibili ponendo l’accento sull’uso di materiali e produzione di origine locale, favorendo una comunità creativa basata sulla collaborazione, sui talenti e sui valori unici di ogni designer.

Come sottolinea Jadot: “Il nostro intento era di trasformare questo gigantesco edificio iconico nella principale vetrina del design da collezione belga; uno spazio realizzato collettivamente da tutti gli artigiani coinvolti e dove ogni angolo è riempito di pezzi fatti a mano e su misura, ognuno dei quali racconta una storia unica. MIX è uno spazio che suscita curiosità e resta lontano dai clichés, una vera mostra collettiva permanente che ridefinisce il design da collezione”.

Gli spazi di Mix sono dunque scanditi da straordinari esempi di opere in pietra, tessuto, metallo e legno. Il banco della reception, per esempio, è firmato Maison Armand Jonckers mentre gli sgabelli sono di produzione del designer belga Thomas Serruys. Gli elementi tessili sono frutto della creativa francese Emma Cognée che ha collaborato con Erika Schillebeeckx e Justine de Moriamé del Krjst studio per la loro produzione.

L’illuminazione è affidata a Roxane Lahidji, i sedili di schiuma esibiscono la firma del duo artistico franco-tedesco composto da Carolin Gieszner e Théo Demans di studio touche-touche, i tavoli sono del designer belga Pierre Coddens, le applique su misura di Studio Elementaires, gli arazzi di La Gadoue Atelier. Infine due pezzi monumentali: la scultura del designer belga Arno Declercq e l’opera di cartapesta di Maud Bocquet e Zélie Boubou, dal collettivo belga Les Boulettesin.