Il cottage risale agli anni ’50 e sorge a Eastern Townships, vicino a Montréal, con una posizione d’eccezione quasi a livello del lago, circondato da una foresta sempreverde. Nell’intervento dello studio l’architettura ha assunto un’impronta contemporanea, senza tradire l’identità di “rifugio” intimo e rigenerante; gli spazi sono stati ottimizzati e soprattutto è stata rafforzata la relazione con l’esterno, con l’acqua e il paesaggio verdeggiante che la custodisce.
Lo chalet, nonostante la superficie relativamente ridotta (75mq), integra molteplici livelli abitativi, che hanno come denominatore comune la spettacolare vista del lago antistante. A partire dalla peculiare struttura ad “A” che rappresenta il cuore del progetto e della casa ospitando il soggiorno e la zona pranzo; qui la grande finestra principale – che è stata retratta così da allargare la terrazza – cattura il panorama e lo incornicia con una veduta suggestiva e ininterrotta.
L’approccio ecologico è stato una precisa richiesta dei committenti, sposato appieno dallo studio di architettura e dalla sua filosofia. Ma si è al contempo rivelato una soluzione pratica: l’accesso molto ripido al sito (raggiungibile tramite 150 scalini) ha posto condizioni di costruzione ardue. E questo ha favorito il recupero del maggior numero possibile di materiali esistenti.
Grande attenzione è stata infine posta sul verde circostante, con esplicita richiesta dei proprietari di conservare tutti gli alberi esistenti e rivitalizzare il lungolago, anche tramite l’aggiunta di piante autoctone locali.
Photo © Ian Balmorel