Cosa c’è di più distante di un artista contemporaneo, classe 1978, e uno degli architetti più rivoluzionari di inizio secolo scorso? Il nesso c’è. Lo spiega Genius Loci, progetto internazionale e itinerante ideato da Marion Vignal che, con il suo programma espositivo, non solo intende creare un dialogo tra architettura, design e arte contemporanea, ma mira, ogni volta, a mettere in luce tesori architettonici poco conosciuti normalmente chiusi al pubblico.

Dal 14 al 22 ottobre a Parigi, è la volta di ‘Benoît Maire at the Ozenfant House’, mostra nata in collaborazione con Villa Medici, l’Accademia di Francia a Roma. Le opere di Benoît Maire trovano posto all’interno di Casa Ozenfant, la residenza del pittore Amédée Ozenfant costruita nel 1922 su progetto di Le Corbusier con il cugino Pierre Jeanneret.

Una selezione di dipinti, sculture, video e progetti di mobili, realizzati dall’artista durante la sua residenza a Villa Medici, dialoga con quella che è tra le prime costruzioni puriste del duo di architetti, manifesto di quell’Esprit Nouveau fondato su ordine e rigore geometrico.


La riflessione di Maire sulla misura del tempo in relazione all’uomo, alla sua esistenza e al suo ambiente si sovrappone perfettamente all’idea di Le Corbusier dell’essere umano all’interno di uno spazio. In una scala valoriale fatta di semplicità, economia, razionalità incentrata sull’individuo. Fino al punto da rendere scarni un’opera, un oggetto o un’architettura.


Come nel caso della Lampe Médicis, di Maire, oggetto illuminante in mostra che si esprime attraverso lo scheletro di un’architettura. O nella progettazione libera dello spazio, che all’interno di questa residenza (nel laboratorio-studio) trova il suo culmine nella libreria sospesa a cui si accede tramite una stretta scala. La visita di mostra e residenza è su appuntamento unicamente su geniusloci-experience.com