La sua ricerca si distingue per un approccio al progetto di architettura sempre attento ai temi della città e del territorio. Lui è Alfonso Femia, classe 1966, laureato alla Facoltà diArchitettura dell’Università di Genova, nel 1992. Nel 1995, ha co-fondato 5+1, trasformato nel 2005 in 5+1AA, studio che successivamente, nel 2017, ha mutato la sua denominazione in Atelier(s) Alfonso Femia. Con l’esperienza maturata in più di 25 anni di attività progettuale, lo studio, che ha sede a Genova, Milano e Parigi, sviluppa diversi progetti su scala architettonica a livello internazionale.
Nell’opera Alfonso Femia, il rivestimento ceramico concorre alla riaffermazione della decorazione come componente espressiva del progetto complessivo. Tra i suoi progetti, possiamo infatti cogliere diverse architetture che si distinguono per la ricerca materica proposta nel sistema di facciata che prevede l’uso della ceramica, del legno e del fibrocemento accostati al tradizionale intonaco. La ceramica è una presenza dialogante e cangiante nelle diverse ore del giorno, in base alla luce naturale, e nelle stagioni dell’anno e contribuisce all’interazione tra gli edifici, il luogo e le persone.
L’utilizzo della ceramica nella sua veste tridimensionale è diventato il segno distintivo di Femia. L’architetto ha, infatti, sviluppato, con l’azienda ceramica Casalgrande Padana, la collezione Diamante, rivestimento diamantato che enfatizza la volumetria della piastrella accentuando gli effetti luminosi derivanti dalla rifrazione della luce sulla superficie.
Tra i progetti di Atelier(s) Alfonso Femia resi unici e originali dall’uso tridimensionale della ceramica, c’è sicuramente Milano 3.0, intervento residenziale sviluppato all’interno del quartiere di Milano 3, a pochi passi dal centro città, che si caratterizza per il rivestimento ceramico delle facciate. Grazie al volume tridimensionale della collezione Diamante applicata in facciata, la percezione degli edifici cambia in base alla luce e ai punti prospettici, rendendo mutevoli colore e rapporto compositivo, e creando visuali inaspettate.
Altro progetto che si caratterizza per la messa in gioco della decorazione attraverso l’uso della ceramica, sono Giardini di Gabriel, complesso residenziale di quattro edifici e un negozio ad Asnières-sur-Seine, comune francese a nord ovest di Parigi. Il programma si compone di 144 unità abitative e di 39 residenze sociali che vanno dal primo all’ottavo piano, e include 360 metri quadrati di spazio commerciale.
Emblematico per trattare l’uso della ceramica nella pratica del progettista è senz’altro uno tra i più noti dei suoi progetti: la riqualificazione dei Docks a Marsiglia, uno storico complesso ottocentesco costituito da quattro magazzini articolati intorno a corti interne. Il progetto ha ridefinito le corti in aree commerciali, ristorazione, spazi artistici e culturali, trasformati in un vero e proprio progetto urbano con servizi aperti alla collettività. Qui, la ceramica è protagonista assoluta attraverso due distinte modalità applicative: per frammentazione e sapiente ricomposizione del materiale posato secondo un preciso schema applicativo; e per sovrapposizione mediante elementi ceramici eseguiti su disegno, fissati a una speciale sottostruttura metallica