In una location eccezionale, ha aperto i battenti il marzo scorso a Stoccolma la galleria Gus Gallery. L’esclusiva sede della galleria, che opera con il sostegno della Robert Weil Family Foundation, si sviluppa su due piani con uno spazio di 40 mq a Norra Djurgården, un distretto alla periferia di un quartiere centrale di Stoccolma, all’interno del Royal National City Park, uno dei parchi nazionali ancora di proprietà della famiglia reale svedese.
«Si è presentata l’opportunità di utilizzare questo luogo unico e ho pensato che sarebbe stata una sfida meravigliosa e un’opportunità per aggiungere qualcosa di speciale alla scena delle gallerie di Stoccolma», racconta Gustaf Kjellinu, fondatore di Gus Gallery e curatore indipendente, che ha all’attivo collaborazioni con aziende e istituzioni svedesi, tra cui la curatela della mostra Snowcrash, al Nationalmuseum (2021), il libro Design & Peace, della Alvar Aalto Foundation (2019) e il libro Helt Vildt! – The Second Golden Age of Danish Design, edito da Summit (2018).
«Dal momento che la galleria non si trova nel distretto artistico di Stoccolma, non possiamo competere alle stesse condizioni, il che significa che abbiamo l’opportunità di creare le nostre routine e provare cose nuove. Il viaggio verso la galleria, nel Royal National City Park – lasciandosi alle spalle gradualmente il rumore della città – prepara mentalmente il visitatore alla visita. Poiché la galleria occupa l’intera casa, e non ci sono attività commerciali vicine – solo la foresta – offre ai visitatori un momento raro per immergersi completamente nelle opere esposte. Quindi, invece di essere grandi e fitti di proposte, siamo piccoli e concentrati».
«Lo scopo della galleria», racconta Gustaf Kjellin, «è quello di sviluppare, documentare ed esporre progetti che offrano nuove prospettive sul nostro presente e sul nostro futuro«». Dalla sua apertura, nel marzo 2023, la galleria ha ospitato due mostre: “Sherwood e Odisseo” (20 marzo – 22 aprile 2023) e “Summer exhibition” (5 giugno – 8 luglio 2023), mentre in settembre, la galleria introdurrà una nuova collaborazione e una mostra con il designer islandese Garðar Eyjólfsson. «Attualmente», continua il curatore, «la galleria collabora con due designer, Uglycute e Charlotte von der Lancken, oltre a dedicarsi alla raccolta e alla vendita della collezione di Snowcrash (1997-2003)».
La “mostra estiva”, che durerà fino all’8 luglio, propone diversi atteggiamenti che guardano al futuro e al potere delle espressioni grafiche. Una collezione di fotografie, mobili vintage, pezzi da galleria e stampe d’arte, tutti legati insieme in vari modi. Come la fotografia del monastero di Le Corbusier La Tourette (1960), scattata dal fotografo svedese Åke E:son Lindman, dove i geometrici “canons à lumière” in cemento sono a fuoco, e come la lampada a sospensione Lattice stampata in 3D dalla designer svedese Charlotte von der Lancken. Classe 1978, Charlotte von der Lancken è stata membro del collettivo Front e poi ha aperto, nel 2015, il suo studio, CVDLAB.
Al lavoro dello studio di architettura e design Uglycute era dedicata, la prima mostra della galleria, “Sherwood e Odisseo”. Fondato nel 1999 da Markus Degerman (artista), Andreas Nobel (interior designer), Jonas Nobel (artista) e Fredrik Stenberg (architetto), Uglycute si è imposto come reazione all’allora prevalente clima omologato del design svedese, creando oggetti che mettevano in discussione le norme del gusto e contribuendo a rinnovare la definizione di design nel contesto scandinavo. Dal 2010, Uglycute è composto da Jonas Nobel (1970) e Fredrik Stenberg (1971).
Per la mostra in galleria, lo studio ha realizzato un tavolo e una chaise longue nati da due interni di ristoranti da loro realizzati. In particolare, il tavolo in metallo Sherwood risale al 2015, quando Uglycute ha realizzato gli interni di Woodstockholm, uno showroom e ristorante a Södermalm, Stoccolma. Quando la chambre séparée del ristorante ha avuto bisogno di una porta per la conservazione del vino, Uglycute ha rivisitato la porta in vetro standard con maniglie in metallo incollate. Ispirandosi al Parc des Buttes-Chaumont (1867) di Parigi e alla tecnica del “faux bois” (finto legno), Uglycute ha scolpito una maniglia che imita una vite, poi fusa in alluminio. La maniglia ha, quindi, dato vita all’idea di creare un intero tavolo che manifestasse il potenziale estetico del rilievo o “alto rilievo”, in contrapposizione alla prevalente superficie razionale e liscia.
La chaise longue nasce invece da un progetto del 2022, quando Uglycute ha progettato gli interni dello speakeasy annesso al ristorante Bananas a Södermalm, Stoccolma. Il bar è stato rivestito con pannelli di legno scolpiti e trattati con gesso, lacca e cera per imitare il bronzo invecchiato. Lo stesso processo è stato utilizzato per realizzare una poltrona reclinabile su una base di metallo, che ha una superficie indefinibile.